Ormai l’edizione 2010 di Lucca Comics & Games si è conclusa da quasi una settimana ed è possibile cercare di tracciare un bilancio di questa edizione, anche rispecchiandosi nei commenti che iniziano ad apparire in rete. Le critiche maggiori del pubblico sono concentrate in quelli che sono i punti dolenti della manifestazione da sempre: le code soprattutto per gli ormai famigerati ‘braccialetti’ che consentono gli ingressi ai padiglioni (mentre l’aumento del numero delle biglietterie e i biglietti on line paiono avere in qualche misura almeno alleviato il problema dei biglietti veri e propri), la mancanza di strutture permanenti che nei giorni di pioggia provoca seri disagi (sia per chi gira per la città che per chi rifiuta di uscire dai padiglioni, scatenando la temutissima ‘contigentazione’ della protezione civile e dei vigili del fuoco),  l’affollamento (specie il sabato e la domenica) che però è il frutto del successo stesso della manifestazione, la severità dei vigili urbani impegnati in quelle che a molti sono parse autentiche ondate di multe (e qui si tocca la questione dei parcheggi). Si levano però anche voci critiche nei confronti di una presenza, nel padiglione Carducci, dei videogiochi vista come sempre più ‘invadente’ (sorpresa hanno suscitato peraltro uno stand Tempo dedicato a fazzoletti di carta e carta igienica) e della Lucchese Calcio (scelta che si spiega solo con motivi interni al comune e alla città di Lucca); di troppi esercenti lucchesi che chiudevano alle 20.00 malgrado la robusta presenza serale di visitatori per concerti, animazioni e semplici passeggiate che ricorrevano quindi ai vituperati ‘furgoni dei porchettari’ per un panino e una coca cola; addirittura di un atteggiamento scortese di alcuni di loro a causa del super lavoro (quando in tempi di crisi l’atteggiamento avrebbe dovuto essere l’esatto opposto…); della decisione del comune di Lucca di trasformare in parcheggi a pagamento (5 euro al giorno) quelli che nel resto dell’anno sono parcheggi gratuiti, una decisione che pare un esplicito tentativo di fare cassa sulle spalle dei visitatori che spendono già molto in città e nei dintorni (e perfino presentata come un favore per il pubblico). E non possono poi mancare i mugugni per questioni che certo non sono legate agli organizzatori come la presunta ‘scarsa offerta’ nel padiglione Carducci, i ‘pochi sconti’ agli stand, la difficoltà di accedere alle aree demo tutte piene. Gli espositori invece lamentano i problemi di sempre, frutto in gran parte della natura temporanea del padiglione Carducci con tutti i problemi che ciò provoca ad esempio nel carico e scarico delle merci e nel rischi legati alla pioggia. Nella lotta all’abusivismo, infine, non si vede alcun progresso: la presenza degli abusivi dietro al padiglione Carducci è stata annullata solo dalla pioggia ma nei due giorni di sole le loro attività non solo sono proseguite indisturbate ma addirittura sotto gli occhi dello staff (non della crew, le ‘truppe d’assalto’ degli organizzatori, impegnatissima dentro il padiglione Carducci) e con un giro di affati davvero imponente (uno di loro ci ha detto di aver incassato mille euro, un altro quattromila…) con una vasta scelta di materiale piratato e due cartelli a dir poco seminascosti ad ammonire gli aspiranti imprenditori sulla falsariga delle celebri grida manzoniane de I Promessi Sposi… Gli organizzatori sono ovviamente molto soddisfatti del loro evento, avendo annunciato la presenza (non verificabile indipendentemente) di ben 135mila visitatori in quattro giorni (Renato Genovese ha parlato di “manifestazione pienamente riuscita”) e talvolta rilasciando dichiarazioni sorprendenti come quella del presidente Francesco Caredio che ha parlato di “più pubblico del previsto alla stazione ferroviaria” (non riteniamo si debba essere esperti di manifestazioni per comprendere quale punto nevralgico potesse essere la stazione di Lucca per molte, molte migliaia di visitatori…) e promesso (per l’ennesima volta) miglioramenti per il problema delle code (un refrain che si ripete ogni anno) dando la colpa alla pioggia delle code lente “a causa degli ombrelli aperti”. L’alto profilo della manifestazione si nota comunque non solo dalla presenza costante di Francesco Caredio (di nomina politica e non tecnica come prassi in tutte le società pubbliche italiane…) in ogni comunicato e in ogni dichiarazione mentre i responsabili tecnici come Giopvanni Russo per i Comics ed Emanuele Vietina per i Games risultano quasi oscurati ma dal coinvolgimento della Lucca Comics & Games srl anche in polemiche politiche e perfino in vicende sindacali. La crisi politica che ancora una volta scuote il comune di Lucca non sembra creare le condizioni più favorevoli per l’edizione 2011, anche se la fiera già almeno una volta è stata gestita sotto un commissario prefettizio… Lucca Comics & Games srl è ormai una società ‘pesante’ nel panorama delle partecipate del comune di Lucca e questo, inevitabilmente, la mette nel mirino di interessi politici, economici e di parte di ogni genere.

Ma sarebbe un grave errore presentare Lucca Comics & Games 2010 come una semplice serie di problemi. Ci sono stati anche molti successi e tanti elementi positivi riconosciuti dal pubblico e dagli espositori; la possibilità di vedere ed acquistare novità e prodotti di ogni genere, specie quelli a piccola tiratura che hanno registrato il tutto esaurito o quasi (i giochi di ruolo Faith Empire ed Eden, il gioco da tavolo Escape From The Starship ad esempio); il potersi interfacciare direttamente con il pubblico pià attento e appassionato per editori ed espositori (specie i più piccoli); gli ospiti (più o meno) ragguardevoli; l’ampia ludoteca; la disponibilità ammirevole della crew di Lucca Games; il lodevole impegno nel campo della formazione con i progetti educational (anche se un paio di formatori hanno suscitato qualche perplessità); le mostre; l’attenzione per la narrativa di genere; è un elenco che potrebbe continuare ancora a lungo e che rende merito al grande lavoro di tutta la squadra di Lucca Games (da Emanuele Vietina in giù) nell’organizzare questo grande momento malgrado le difficoltà e i vincoli a cui sono sottoposti.