Nel quadro delle iniziative di Lucca Crea per la nuova edizione di Lucca Comics & Games, chiamata Lucca Changes, presentata con una conferenza stampa il 10 settembre (vedi PRESENTATA L’EDIZIONE 2020 DI LUCCA CHANGES: DIMISSIONI DI PARDINI, CAMPFIRE, BAG OF LUCCA, SPONSOR DISCUSSI E VIDEOLIBROGAME) spicca la decisione di creare un negozio ufficiale su Amazon, una delle pochissime attività imprenditoriali a trarre un grosso beneficio e non un danno dalla pandemia al punto di aver avviato un’altra massiccia serie di assunzioni. Tale decisione, annunciata con un comunicato stampa dell’8 settembre, ha generato molte reazioni tra la comunità dei negozianti che si è mostrata, nella grande maggioranza, ostile all’idea come testimoniato da moltissimi commenti sulla pagina ufficiale della manifestazione.

In un sondaggio a cui hanno partecipato trentuno negozi fra i più attivi d’Italia nel campo del gioco hobbistico ben ventitré hanno votato che questa decisione rappresenta “un danno” per un negozio specializzato mentre otto hanno votato che non rappresenta “né un danno né un vantaggio”. Nessuno ha scelto tra i rispondenti “rappresenta un vantaggio”.

Gli stessi negozianti sono stati chiamati a dare un giudizio sulla dichiarazione del direttore generale di Lucca Crea, Emanuele Vietina, in merito alla ‘percezione’ di concorrenza e danno che molti negozianti possono avere di fronte al negozio ufficiale su Amazon che ripetiamo qui: ““Il tema di Amazon francamente per noi non è assolutamente conflittuale, sono proprio due modalità di visita e di fruizione. Amazon diventa l’e-commerce ufficiale di Lucca per cercare di garantire a coloro che non vanno, diciamo, nei negozi alla fine del panel di poter acquistare ma soprattutto anche per offrire un’ampia cassa di risonanza al nostro settore oltre al nostro pubblico perché il partner di e-commerce metterà a disposizione ben due milioni di utenti e un cluster attraverso il suo sito. Quindi sono piattaforme diverse, pubblici diversi”. Qui chi ha risposto ha espresso un’attitudine più ‘possibilista’ rispetto alla domanda precedente poiché su ventisei rispondenti quindici hanno scelto “ha torto”, sei hanno scelto “ha ragione” e cinque hanno scelto “ha in parte ragione e in parte torto”, segno che Lucca Crea sembra avere margini su cui lavorare per ‘migliorare’ la posizione di molti negozianti sulla questione.

Per approfondire meglio le posizioni di ognuno abbiamo chiesto anche commenti e valutazioni più articolati (sul negozio ufficiale e sulla possibile adesione al progetto Campfire) a una ventina di negozi particolarmente noti nel settore. Ecco una selezione delle posizioni emerse fra chi abbia scelto di rispondere, alcune che riportiamo in forma anonima per esplicita richiesta degli interessati, in stragrande maggioranza contrari (se non ostili) alla scelta di valersi di Amazon. Dadi e Mattoncini (Ancona) ci scrive che “sono rimasto abbastanza perplesso dalla decisione presa, in quanto ho sempre ritenuto le fiere come parte dello stesso circolo virtuoso di cui facciamo parte anche noi negozi specializzati(…). Amazon è quanto di più distante, non propone contenuto, ma solo servizio basato su velocità e prezzo, (…). Il progetto Campfire mi era sembrata un’ottima idea, ma cozza con questa ultima decisione. Vedremo come sarà gestito”. Più laconico Tempus Fugit (Padova) che scrive “Non abbiamo aderito all’iniziativa Campfire. Non trovo positiva la partnership con Amazon. La percezione che ho è che vogliano tutto. Negozi e online. Le due realtà possono coesistere ma non così”; il recentissimamente migrato solo on line La Grotta di Merlino, Brescia dichiara che “la scelta di valersi come negozio ufficiale di Amazon, la multinazionale che direttamente (come venditore) e indirettamente (con gli svenditori associati) mette in enormi difficoltà il commercio specialistico di ogni genere, gioco e fumetto compresi, è pessima se non sciagurata”. I commenti più severi giungono inevitabilmente da chi ha scelto di restare anonimo con dichiarazioni quali: “La mia opinione in merito è ‘bella p*****a’. Se avessero aperto un sito on line apposito marcato Lucca Comics ok! Ma utilizzare Amazon proprio una v*****a! “ (un negozio dell’Emilia Romagna); “La cosa non ha molto senso. Obbligarmi a collaborare con un concorrente e che concorrente è surreale. Amazon che farà promozioni? Già sappiamo che le anteprime sono misere, almeno quelle dei gioco da tavolo. Già sappiamo che fare una presentazione non assicura la vendita. Ma farla con il rischio che comprino da un altra parte… Io mi tolgo (dai Campfire N.d.R.) e spero sia una cosa facile e indolore” (un negozio della Lombardia); “La mia opinione è che Lucca Crea non sappia assolutamente come fare per evitare il ‘flop’ della manifestazione. Il contratto dei Campfire è quanto di più assurdo possa esserci in ambito B2B. Ad oggi i Campfire non hanno alcuna certezza di avere a disposizione, da parte degli editori, variant, esclusive, etc. Amazon diventa LA vetrina esclusiva di Lucca Crea” (un altro negozio della Lombardia); “Credo che questo abbracciare completamente Amazon sia l’inizio della fine della fiera di Lucca (…). Tutto il nostro settore si sta suicidando in mano ad Amazon, ma questa di Lucca è proprio l’apoteosi. Aiutare chi ha il motto di restare a casa, a far fuori una fiera che ha l’orgoglio di unire centinaia di migliaia di appassionati (…). Credo che il Campfire sarà una grande occasione sprecata e una perdita di tempo. Non ci sono per ora notizie di qualcosa che renderà realmente interessanti i negozi per il pubblico di Lucca. Le esclusive si pensa che passeranno solo da Amazon. Ed i negozi staran li a fare le solite cose che fanno, ma con la scritta Lucca e a far da pubblicità ad Amazon nel proprio punto vendita…” (un altro negozio dell’Emilia Romagna). 

Tuttavia, sarebbe sbagliato e fuorviante presentare una posizione univocamente contraria (o esplicitamente ostile), c’è anche chi assume una posizione molto diversa come Il Folletto (Biella) che esprime un’opinione nettamente in controtendenza: “Se Amazon potrà aiutare a diffondere questi prodotti anche nei luoghi non raggiungibili dai Campfire, la vedo come una cosa positiva. Noi offriremo eventi che il colosso dell’online non può dare agli appassionati. Speriamo che per la durata dell’evento i prezzi rimangano allineati con quelli suggeriti dagli editori stessi”.

Citiamo per chiudere il commento di Antani Comics, storico negozio specializzato in fumetti e noto osservatore e commentatore delle vicende editoriali e commerciali di quel settore: “Le vendite ‘di Lucca’, che prima venivano fatte in gran parte dai produttori durante la manifestazione – con incassi pari al 100% del prezzo del prodotto – ora saranno girate ad Amazon. In un momento in cui TUTTO il commercio ha sofferto per i mesi della quarantena, dopo una estate in cui molti ancora lamentano un calo e con le oggettive difficoltà che ci sono anche nell’organizzare i clienti, Lucca – e di seguito anche se spero di no, tutti gli editori – si affidano all’unico soggetto che non ha sofferto della crisi. Anzi. 
Quindi, mentre da un lato buttano fumo negli occhi organizzando i famosi Campfire – nei quali tutti gli oneri spettano ai negozi, senza ben capire quale sia il supporto di Lucca Comics – tutto il sistema fumetto si mette nelle mani del maggior concorrente delle librerie, specializzate o meno”.