Fernando ‘Nando’ Ferrari, fondatore e titolare fino al 2012 del celebre negozio (e distributore) specializzato I Giochi dei Grandi (ora parte del gruppo Giochi Uniti) ha annunciato fra lo stupore di molti di essere arrivato al pensionamento. Questa notizia ha destato un notevole rumore tra gli appassionati di giochi hobbistici, soprattutto di giochi di simulazione (dei quali è da sempre un grande appassionato), avendo Nando aperto il suo primo negozio nell’ormai lontanissimo 1981. La sua carriera di negoziante, distributore e per un certo periodo anche editore (insieme a Das Production pubblicò ad esempio la prima edizione italiana del celeberrimo gioco di ruolo horror Vampiri La Masquerade e la sola edizione italiana del gioco di ruolo universale GURPS) è anche la storia del gioco hobbistico in Italia con l’arrivo dei giochi di simulazione Avalon Hill e SPI a cavallo tra anni ’70 e ’80 seguiti poi dai giochi di ruolo, dai giochi di carte collezionabili (soprattutto Magic) dal 1993, dai giochi di miniature con lo sbarco italiano della Games Workshop nel 1996 e negli ultimi anni dalla grande espansione del gioco da tavolo. Gli appassionati anni ’80 e ’90 ricordano anche l’accesa rivalità con l’altro grande personaggio del gioco italiano del periodo, Giovanni Ingellis (fondatore della Stratelibri, oggi un marchio del gruppo Giochi Uniti). Tra le sue iniziative il lancio delle convention, con la prima Ver Con nel 1984 cresciuta fino ad essere ospitata dalla Fiera di Verona, la fanzine (rivista amatoriale) del negozio Blitzkrieg (che addirittura pagava i collaboratori in buoni acquisto del negozio) e soprattutto il celeberrimo Catalogo Generale che, per i fortunati che lo possiedono, rappresenta uno specchio straordinario del mercato del gioco. Per citare le parole di Nando: “Per 30 anni ho lavorato ininterrottamente dalle 8 del mattino alle 19,30, anche il sabato, con una pausa pranzo, ma, spesso, con una fetentissima dose di straordinari del “dopocena”. Negli ultimi anni ho scoperto che esiste anche il concetto del giorno libero, che riduce le giornate lavorative a soli 5 giorni. Pur tuttavia, lasciatemelo dire, la pensione credo di essermela guadagnata” (fotografia di Asmodee Italia, Nando Ferrari è a destra).