“2020 severo maestro, i negozi nel primo anno del Covid” è una serie di articoli dedicata a come una serie di negozi (semi)specializzati ha vissuto il primo e più brutale anno della pandemia. In questi articoli, scritti dai negozianti stessi, si riflette su cosa sia andata male, su cosa sia andata bene, sulle lezioni apprese e sulle aspettative per il futuro.

Di Luca Fazio

Dopo sedici anni di negozio, ora quasi diciassette, pensavo di aver visto molto e, nel mio piccolo, ero convinto di avere una situazione moderatamente stabile, in costante evoluzione ma in linea di galleggiamento!
Un negozio di giochi (e solo giochi: no videogames, no fumetti, no merchandising) al Sud era una scommessa già in tempi normali: in periodo di pandemia la scommessa si è trasformata in un azzardo? In parte si!
Visto l’enorme e cronico ritardo nella formazione, sul territorio, di una cultura diffusa del gioco, ‘lo negozio’, sin dall’apertura nel 2004, ha puntato sugli eventi organizzati in sede per far conoscere ed acquistare i prodotti, per creare consapevolezza e offrire un punto di approdo a tutto tondo, spaziando dal wargames tridimensionali ai giochi di carte, senza trascurare giochi da tavolo e di ruolo. La pandemia ha, naturalmente, spazzato via questa organizzazione interna visto il blocco degli eventi e della socialità ludica in generale. Siamo passati da attività tutti i pomeriggi e tre sere a settimana a zero; l’impatto sul fatturato è stato molto forte e l’impatto psicologico non è stato da meno!

Al brusio ed alla confusione dei giocatori si è sostituito un silenzio, a tratti gradevole, che urla a gran voce: ”Per ora il lavoro è cambiato”. Noi siamo cambiati di conseguenza ? In realtà, no. Siamo una piccola realtà e, per scelta ‘filosofica’, non abbiamo un sito web di vendita; l’on line episodico per noi viaggia su Facebook  e su eBay, il negozio è ostinatamente radicato e concentrato sul territorio e sul rapporto personale con i clienti e i giocatori.
Trattando giochi prima da appassionato e poi da commerciante, sono tuttora convinto che la ricchezza del negozio siano le persone, non le buyer persona!

Niente eventi, poca vendita online, calo molto importante di fatturato… con queste premesse come stiamo sopravvivendo, quindi, alla pandemia ? Stringendo la cinghia! A giugno 2020 c’è stata una scelta strategica, ridurre uno dei costi fissi più importanti ovvero l’affitto del negozio; avere un’ampia zona ludica ha un costo non indifferente che, fino al ritorno ad una vita normale, non si ripagherà con le attività e/o le vendite. A settembre 2020 abbiamo quindi cambiato location, scegliendone una un po’ più in vista come posizione ma più piccola e più sostenibile in tempi di magra. Questo non vuol dire che abbiamo rinunciato agli eventi in sede come mezzo promozionale e di fidelizzazione: semplicemente ci saranno attività a numeri ridotti, magari su prenotazione, con un calendario più articolato anziché essere ospitati contemporaneamente. Sicuramente rivedremo giorni ed orari per avere anche fasce orarie tranquille in cui seguire i clienti che hanno bisogno di ‘consigli’ o ‘pareri’ per i loro acquisti. Probabilmente apriremo anche la domenica pomeriggio per aumentare le occasioni di gioco organizzato in sede. Già prima della pandemia non avevamo  ‘gioco libero’: continueremo su questa strada strutturando le occasioni ludico/formative e trattandole come prodotti premium, non come gratuità.

Una serie di contrattempi ha dilatato i tempi previsti della sistemazione post trasloco e ci siamo trovati a riaprire a metà dicembre; nonostante questo, un Natale all’insegna dei giochi da tavolo e della novità della nuova location ha contenuto le perdite e portato, paradossalmente, facce nuove in negozio. Troppo poco, troppo tardi per salvare il fatturato dell’anno ma abbastanza da sopravvivere per combattere un altro giorno! Di necessità virtù, abbiamo aumentato la presenza su eBay ed attivato il servizio di spedizione e consegna a domicilio (principalmente durante il primo lockdown e poi anche nelle recenti attivazioni di zona rossa). Per quanto utile, questo tipo di  vendita è fredda e sterile, non crea collegamento o legami duraturi con il negozio e verrà ridimensionata appena le condizioni lo consentiranno. Parallelamente si è potenziata la presenza sui social network e la comunicazione diretta, particolarmente su Whatsapp/Discord, per mantenere il contatto con le community di gioco presenti pre pandemia e si sono organizzati, ove possibile, tornei in remoto a cadenza settimanale. Non tutti hanno avuto successo, i risultati sono episodici e con alterne fortune; alcune community sono state fortemente attive nel primo lockdown, altre si sono risvegliate di recente, poche sono state costanti e comunque con numeri bassi.  

In generale, adesso, si avverte la stanchezza psicologica e la mancanza di voglia di accontentarsi del surrogato on line; in alcuni casi è palese il fastidio e l’insofferenza al medium utilizzato. Come era prevedibile, dal punto di vista commerciale, il secondo ‘giro’ di chiusure dei primi mesi del 2021 è stato più duro del primo lockdown del marzo 2020: il rischio alto che si corre in questo nuovo periodo è che la rassegnazione tangibile dei clienti/giocatori porti ad un loro allontanamento definitivo; l’attesa per le riaperture e la mancanza di ‘pazienza’ dei clienti è il fattore da combattere, ma senza una adeguata campagna vaccinale i tempi, purtroppo, si stanno dilatando oltre le speranze.

La Brexit ha ulteriormente complicato una situazione già difficile ed i rifornimenti di materiale UK sono diventati incostanti ed inaffidabili, con innegabili conseguenze negative sul fatturato 2021; su questo punto non c’è molto da fare, purtroppo, visto che l’esclusività produttiva inglese in questi ambiti ludici non ha alternative immediate.
Banalmente e sotto tutti i punti di vista, il traguardo da raggiungere in emergenza, pertanto, si sposta all’estate nella speranza che il cammino diventi, se non proprio una discesa, almeno un falsopiano! Per noi l’ordine del giorno sarà il recupero delle community preesistenti e, sull’onda dell’entusiasmo per un ritorno ad una vita meno ostile, la creazione di nuovi appassionati/giocatori/clienti. Stabilizzata la situazione, la battaglia da vincere tornerà ad essere come creare queste nuove risorse senza perderle immediatamente a favore del commercio on line e degli svenditori seriali. Bei tempi quelli in cui dovevamo occuparci principalmente di questo!