Abbiamo pubblicato una intervista (vedi ADDIO ALLE ARMI: PERCHE’ SI SMETTE DI FARE IL NEGOZIANTE DI GIOCHI (E NON SOLO) che ha suscitato molto interesse dove Marco Dolazza, proprietario del negozio Playtime di Bergamo, spiegava le ragioni che lo avevano spinto a cedere la sua attività entrando nei ranghi del pubblico impiego. Una scelta fatta da molti negozianti negli ultimi anni. Tuttavia, c’è chi invece non abbandona ma rilancia decidendo di ampliare la propria attività, sia a livello merceologico che investendo in una sede più grande (e magari entrambe le cose). Diamo quindi la parola a Fabio Magoga, titolare del negozio Magomatto di Alessandria.

Ciao Fabio e grazie per aver accettato di essere intervistato. Cominciamo con qualche informazione su di té: età, studi, interessi a parte (supponiamo) i giochi o almeno alcuni giochi…

Ciao, Grazie a voi per l’interesse, Ho 37 anni, diplomato perito informatico, sono un appassionato di Magic da ormai troppo tempo ed è stata questa ‘malattia’ a convincermi a intraprendere queste avventure.

Ci hai scritto di avere fatto un percorso del tutto inverso a quello di Marco (e non solo), decidendo di abbandonare il posto fisso presso la grande distribuzione (che ‘conviveva’ con la gestione del negozio) per poi licenziarti a ottobre e diventare – per così dire – negoziante a tempo pieno. Vari negozi con più soci hanno spesso titolari che hanno anche un altro lavoro o sono semplici (si fa per dire) soci di capitale. Innanzitutto, quindi, quando e perché hai aperto per la prima volta Magomatto?

Il MagoMatto 1.0 (ormai li sto numerando) è nato a giugno 2013: mi occupavo già da tempo di organizzare i tornei di Magic locali appoggiandomi ad un oratorio della zona e visto l’interesse crescente da parte della community ho deciso di fare il grande passo. Successivamente, più per problemi personali che lavorativi, mi sono dovuto allontanare dal negozio entrando nella GDO (Grande Distribuzione Organizzata N.d.R.), senza però abbandonare i miei ragazzi per i quali continuavo a gestire gli eventi.

Conciliare un lavoro dipendente e il lavoro di negoziante deve essere stata una vera sfida, lo diciamo per esperienza. Come sei riuscito in questo tempo a conciliare questi due lavori?

Ho considerato soprattutto negli ultimi anni il MagoMatto come un mio personale hobby, ci dedicavo il tempo libero che mi concedeva il lavoro principale ma era tutto in equilibrio, le serate organizzate funzionavano bene così come i grossi tornei che si potevano fare.

Qual’è stata la più grande sfida di questo doppio lavoro? Ci verrebbe da pensare agli orari di apertura…

Gli orari sono il punto cruciale: più volte ho provato a combattere contro i mulini a vento per poter avere turni stabili che potessero garantirmi un orario di apertura del negozio replicabile settimana dopo settimana. Era quasi impossibile aver liberi i fine settimana e i turni consegnati il venerdì per la settimana successiva limitavano l’organizzazione di qualsiasi evento.

Qual’è stato l’andamento complessivo del tuo negozio finché è durata la fase, per così dire, part time?

Per quel poco che riuscivo a fare l’andamento era abbastanza costante: non avevo grandi pretese l’importante era recuperare le spese per la gestione e poter garantire un posto per giocare. Tuttavia non ti nascondo che un po’ di soddisfazione economica c’è stata (e ci mancherebbe! N.d.R.).

Il negozio si occupava solo (sempre si fa per dire) di giochi (cate, tavolo, ruolo) o trattava altro materiale della cultura pop come fumetti, action figures, dvd/blu ray e altro?

Il negozio è nato con i giochi di carte collezionabili e gli eventi organizzati, era quello che già facevo ed è tutt’ora la mia zona di comfort- Ho però sempre trattato anche i giochi da tavolo e giochi di ruolo con i relativi accessori, senza mai però organizzare nulla di dedicato.

Quali sono state le soddisfazioni e le difficoltà maggiori di questa fase di Magomatto?

La difficoltà maggiore come già detto era poter conciliare i due lavori: la GDO risucchia tutto il tempo utile di una settimana, ma la soddisfazione di aver creato gruppi affiatati di clienti e amici sempre disposti a seguirti è grande!

Da ottobre di quest’anno hai deciso di dedicarti a tempo pieno alla tua attività. Come mai questa decisione? Stanco del lavoro dipendente? Buone prospettive di crescita del negozio? Hai vinto alla lotteria?

Ero letteralmente esausto della GDO sotto tutti gli aspetti: negli ultimi due anni li ho visti incassare soldi a palate nonostante la situazione di emergenza e io non potevo nemmeno far sedere due persone per una partita. Sono arrivato al punto di dare disdetta dell’affitto del negozio per poi chiuderlo, vista l’impossibilità di gestirlo per come l’avevo impostato. Alla fine, però, la passione ha prevalso su tutto!

Come sarà impostato il nuovo Magomatto? Quali saranno le categorie di prodotto di cui si occuperà?

Sono riuscito a fare ciò che desideravo da tempo: il negozio sarà sempre impostato sul gioco organizzato, ho ampliato il locale (sono passato da 80 a 160 metri quadrati), sto riempiendo gradualmente gli scaffali di giochi da tavolo sui quali vorrei provare a organizzare giornate dedicate per poter promuovere la novità del nuovo negozio: un ben rifornito angolo bar. Per altri prodotti o inserimenti attendo: sinceramente la novità del bar al momento mi pare sufficientemente impegnativa.

Qual’è la tua opinione sullo stato di salute dei negozi (semi)specializzati in questo periodo? Crediamo almeno cautamente ottimistica, data la tua scelta, ma potremmo sbagliarci…

Sono troppi i fattori in ballo per poter dare una risposta universale: il settore dei fumetti sicuramente è florido (e un po’ mi dispiace non esserci entrato tempo addietro) e il gioco organizzato ha margine di ri-crescita visto il lungo periodo di stop. Rimango comunque dell’idea che un negoziante debba avere un piano B a portata di mano: alla fine la nostra attività è una passione, più per noi che per i nostri clienti.

Quali saranno le sfide e le opportunità che pensi avrai nei mesie anni a venire con il nuovo negozio?

Innanzitutto, far ripartire il negozio dopo i quattro mesi di stop per il trasloco e la pandemia. L’angolo Bar è un servizio sul quale credo molto ma di cui non ho esperienza mentre il piano per conquistare il mondo è poter creare un’insegna riconosciuta e avere più punti vendita.

Che consiglio daresti a chi sta pensando a sua volta di aprire un negozio (semi)specializzato?

E’ una sfida molto grande, ma se si è consapevoli di poter dare un servizio migliore di chiunque altro nei propri dintorni ne varrà sicuramente la pena.

Grazie per il tuo tempo e grande fortuna a Magomatto!

Grazie a voi per la disponibilità e l’opportunità!