La saga di Dragonlance

Dragonlance è una saga fantasy di proporzioni colossali (conta, almeno secondo Wikipedia, quasi duecento libri in lingua originale editi da TSR prima e Wizards of the Coast poi) che anche in Italia conta un pubblico molto vasto. La prima trilogia, Le Cronache di Dragonlance, è sbarcata in Italia nel 1988 ed è stata ristampata più volte in edizione economica, in edizione cartonata, in versione ‘per ragazzi’ e in versione omnibus (a sua volta brossurata, cartonata e perfino commentata) facendo la fortuna, almeno per un po’, dell’editore Armenia (l’editore ha anche annunciato la traduzione di una nuova trilogia ‘companion’, Le Cronache Perdute, per fine ottobre). Margaret Weis e Tracy Hickman sono i due creatori della saga e sono certamente i due autori più conosciuti tra tutti coloro che ci hanno lavorato, pur avendo lasciato la TSR nel 1986 (per il rifiuto dell’editore di riconoscere le royalties sui libri da loro scritti e di pubblicare una nuova saga, Darksword) ma tornando a lavorare per l’editore nel 1995 scrivendo quello che avrebbe dovuto essere il romanzo conclusivo della trilogia iniziale, I Draghi dell’Estate di Fiamma. Naturalmente, non si trattò dell’ultimo libro perché venne pubblicata una nuova trilogia, La Guerra delle Anime,  tra il 2000 e il 2002. L’ultima trilogia inedita, Ogre Titans scritta da Richard A. Knaak, è stata pubblicata tra il 2008 e il 2009. Almeno in Italia le edizioni più vecchie, soprattutto della trilogia originale, e le versioni omnibus cartonate di varie trilogie (specie se commentate) hanno raggiunto un certo status come oggetti di pregio e vendute a prezzi non indifferenti.

Una nuova trilogia e la causa legale

Secondo il sito Comicbook.com Weis & Hickman hanno fatto causa il 20 ottobre alla Wizards of the Coast per rottura di contratto dal momento che l’editore ha rifiutato l’approvazione (come titolare di tutti i diritti su Dragonlance) di una nuova trilogia, i cui primi titoli avrebbero dovuto essere Dragons of Deceit Dragons of Fate, da pubblicare con l’editore Bantam Random House. Sempre secondo il sito, che riassume le oltre venti pagine di azione legale, la WotC avrebbe ricevuto il ‘manoscritto’ (si suppone in versione elettronica) del primo romanzo e il lavoro sul secondo sarebbe stato in fase avanzata ma ad agosto l’editore avrebbe comunicato il rifiuto di approvare qualsiasi nuova stesura. Questa decisione, scrive il sito CBR.com, sarebbe stata annunciata in un incontro con dirigenti del “più alto livello” e confermata dall’avvocato della WotC. Secondo Weis e Hickman WotC avrebbe unilateralmente revocato il contratto in reazione al rischio di possibili critiche legate a supposte insensibilità culturali e contenuti potenzialmente razzisti. Le accuse a WotC in questo senso non sono nuove e hanno portato alcune decisioni contestate da un segmento degli appassionati. In ogni caso, gli autori della trilogia che per ora è perduta chiedono, sembra, oltre dieci milioni di dollari di danni.