Abbiamo pubblicato una intervista (vedi ADDIO ALLE ARMI: PERCHE’ SI SMETTE DI FARE IL NEGOZIANTE DI GIOCHI (E NON SOLO) che ha suscitato molto interesse dove Marco Dolazza, proprietario del negozio Playtime di Bergamo, spiegava le ragioni che lo avevano spinto a cedere la sua attività entrando nei ranghi del pubblico impiego. Una scelta fatta da molti negozianti negli ultimi anni. E a presentare un punto di vista diverso abbiamo anche pubblicato un’altra intervista (vedi ALLE ARMI, ALLE ARMI! PERCHE’ DECIDERE DI ESPANDERE IL PROPRIO NEGOZIO, SCOMMETTENDO SUL FUTURO DEL SETTORE) in cui Fabio Magoga, titolare del negozio Magomatto di Alessandria, spiega il perché di un percorso esattamente opposto. E a chiudere la Trilogia (concetto molto di voga negli ultimi decenni) un’intervista ai titolari (Nicola e Giannicola) di GamePeople di Quartu (Cagliari) che hanno deciso di continuare la loro attività espandendo la sede e scommettendo sempre sul futuro del settore del gioco e del videogioco a livello negozio fisico.

Grazie per aver accettato di essere intervistati su Infoludiche per questa non serie di articoli dedicati sia a chi abbandona che a chi rilancia. Cominciamo con una presentazione: età, studi, interessi (a parte giochi e videogiochi ovviamente)…

A celarci dietro GamePeople Quartu siamo due bambini troppo cresciuti, amici di vecchia data e accomunati entrambi dalla passione per tutto ciò che è il mondo del gioco: Da un lato Nicola Caso, classe ’88, formazione classica ma laureato in geologia, cresciuto a pane e Nintendo e attivo da giovanissimo nel settore videoludico con il sogno di scrivere per le riviste di videogiochi che divorava da ragazzo. Dall’altro Giannicola Cuboni, classe ’90, formazione scientifica e formatore scout di lungo corso, da quando scopre che storie e statistiche possono amalgamarsi alla perfezione in quell’incredibile esperienza che sono i giochi di ruolo (virtuali e cartacei) decide che quella sarà la sua strada tanto da fondare la prima associazione per la loro promulgazione sull’isola!

Quando avete deciso di aprire un negozio dedicato al gioco e al videogioco e come mai avete scelto di affiliarvi alla catena Game People e non altre?

La scelta del marchio è ricaduta su GamePeople in quanto il negozio in questione era già una realtà locale, incentrata sui videogiochi, preesistente dove noi spesso andavamo a giocare e fare acquisti. Essendo cresciuti a pane e giochi, l’idea di gestire un’attività di questo tipo è sempre stata un po’ il nostro sogno, così quando il precedente proprietario ha deciso di dedicarsi ad altro noi ci siamo fatti avanti e abbiamo ampliato il business a tutto ciò che “il giocare a 360°“.

Ritenete che avere l’insegna Game People sia stato più vantaggioso che avere una insegna indipendente?

Quando abbiamo iniziato non avevamo molto chiara l’idea: Abbiamo optato per GamePeople per una situazione di continuità con la precedente gestione, gestione che poi si è rivelata fallimentare e poco sostenibile coi cambiamenti che sta affrontando a oggi il mercato. Tuttavia il vantaggio di avere un nome dietro ci ha permesso di aver accesso a una lista di forniture prestabilite che se cercate singolarmente avrebbero richiesto molto più tempo e risorse. A tre anni di distanza, nonostante il nostro business sia cambiato molto dall’idea di semplice ‘negozio di videogames’, il franchise comunque ci permette di gestire in autonomia quella che è la direzione della nostra vocazione e, sopratutto ultimamente, ci sta proponendo tantissime alternative al mercato videoludico e più affine alla nostra idea di ‘Hobby Store a 360°’.

Com’è impostato il vostro negozio e quali categorie di prodotto tratta? L’impressione è che i videogiochi siano il suo core business ma correggeteci se sbagliamo…

A oggi il nostro negozio cerca di esprimere semplicemente quelle che sono le nostre passioni al massimo delle potenzialità. I videogiochi allo stato attuale sono una semplice vetrina per tirare dentro quante più persone possibile: al giorno d’oggi tutti giocano i videogiochi ma sempre meno persone sono disposte ad acquistarne uno a prezzo pieno in quanto si svalutano molto velocemente e titoli come Fortnite, Warzone e i titoli su mobile hanno cambiato completamente le abitudini di acquisto della clientela. Questo, unito ad altre considerazioni su cui adesso non vogliamo dilungarci troppo, ci ha portato ad espandere il business verso altri lidi più sostenibili ma comunque affini come la sala gaming. Qui organizziamo gli eventi e i tornei, poi si è evoluta in uno spazio da dedicare ai giochi di carte e da tavolo e recentemente anche i fumetti il cui mondo spesso è intrinsecamente legato all’idea di uno store dove appunto è possibile trovare tutte le proprie passioni riunite.

Oltre all’attività di vendita e alla sala gaming, GamePeople ha anche attività di gioco organizzato come tornei, dimostrazioni e serate dedicate al gioco da tavolo nella sua accezione più ampia (da Pokemon a Dungeons & Dragons passando per Ticket To Ride…)?

Assolutamente si! Essendo noi grandissimi appassionati di giochi di ruolo, giochi da tavolo e giochi di carte, settimanalmente organizziamo eventi a tema Magic the Gathering e sessioni in cui insegniamo a giocare a chiunque desideri approcciarsi al gioco. Per quanto concerne i giochi da tavolo e di ruolo, quando riusciamo con le tempistiche ci piace organizzare dimostrazioni dedicate alle novità del momento e serate a tema in cui dilettarsi con campagne di ruolo one shot preparate in collaborazione con l’associazione locale che si occupa di promuovere il gioco di ruolo.

Quali sono state le sfide maggiori da affrontare in questi primi tre anni di attività? E quali le più grandi soddisfazioni?

Le sfide da affrontare non finiscono mai e anzi crescono di giorno in giorno: dalla totale disintermediazione del mercato dovuta ai grandi colossi del web ai recenti lockdown che abbiamo dovuto affrontare causa COVID. Nonostante ciò, le soddisfazioni non mancano certo, l’ultima delle quali coincide con l’apertura della nostra nuova sede, ora completamente plasmata sulle nostre esigenze, in completa rottura con la precedente gestione e ora più a misura delle nostre passioni!

Ritenete che i produttori di giochi e videogiochi stiano facendo tutto il possibile per sostenere un’attività come la vostra? Naturalmente vogliamo anche sapere il perché della vostra risposta…

Assolutamente no, purtroppo. Riallacciandoci a quanto detto prima, in un mondo sempre più digitalizzato e dove la più grande vetrina del mondo è alla portata di tutti nel palmo della propria mano, i grandi publisher e gli editori sembrano sempre più lanciati ad eliminare intermediari come i piccoli negozi specializzati così da ampliare la loro fetta di guadagno. Amazon, store online e vendite di seconda mano su app specializzate o social network stanno rendendo sempre più difficile emergere grazie alla propria competenza.

Ci avete scritto di avere rilanciato e investito nella vostra attività, spostandovi in una sede più ampia e cominciando a trattare il settore del fumetto (manga soprattutto parrebbe… o ci sbagliamo?). Come mai?

Il periodo del lockdown causa COVID è stato sicuramente un colpo molto durissimo per moltissime attività, di qualunque genere e tipo. Nel caso del mercato dell’intrattenimento molte persone si sono rivolte all’e-commerce e hanno scoperto la comodità di poter ordinare quello che volevano direttamente a casa senza muovere un passo. Quando il tuo più grande competitor è un colosso che non puoi battere (che sia il prezzo o l’efficienza di corrieri che consegnano anche la domenica a poche ore dal tuo ordine) abbiamo dovuto fare una scelta in termini di chi volevamo essere e come. Se da una parte la pandemia ci ha insegnato che Goliath era MOLTO più grande e grosso di noi, dall’altra però ci ha permesso di capire che in questo periodo chiusi in casa la gente stava pian piano riscoprendo le proprie passioni e hobby ancestrali come fare la pasta in casa o leggere. E visto che noi la pasta non sappiamo farla (però sappiamo mangiarla), abbiamo deciso di lanciarci in questo mondo dalla richiesta sempre più dilagante, forti anche di essere gli unici a trattare l’argomento all’interno del nostro comune. E quale modo migliore per inaugurare una nuova categoria merceologica se non quella di presentarla in un nuovo, più grande e centrale negozio?

Qual’è la vostra opinione sullo stato del mercato del gioco e del videogioco al momento? Crediamo positiva, avendo fatto nuovi investimenti.

Il mondo del gioco e del videogioco è sicuramente fiorente perché gli investimenti dei grandi in questo senso sono tanti ed evidentemente. Tutti sanno cosa sia Fortnite (nel bene e nel male), moltissime persone si stanno affacciando al mondo ‘nerd’ del gioco e del gioco di ruolo visto il successo di programmi come The Big Bang Theory e Stranger Things. L’unica incognita rimane appunto il mondo del retail a essi legato, tuttavia siamo fiduciosi che finchè ci sarà la passione, un modo per reinventarsi lo troveremo sempre!

Secondo voi quali sono le difficoltà più grandi che un negozio come GamePeople deve affrontare oggi? E quali le opportunità che può cogliere?

Le difficoltà derivano tutte principalmente dall’imporsi di questi grandi colossi non regolamentati che agiscono in posizione di monopolio quasi assoluto e da una generale tendenza degli editori ad aggirare gli intermediari e vendere direttamente all’utente finale con forte scontistica. Se le preoccupazioni sono tante, fortunatamente le opportunità invece non sono da meno e si giocano tutte sulle possibilità che prodotti come i giochi, i videogiochi e i fumetti possono generare. Una cosa che non potrà mai venir meno è un luogo che aggreghi tutti questi aspetti, un luogo dove potersi recare per coltivare le proprie passioni e magari potersi confrontare, verbalmente, sulla plancia di gioco o sull’arena virtuale.

Che consiglio dareste a chi stia valutando se percorrere la stessa strada?

Abbiamo parlato di sfide, dubbi, opportunità e cambiamenti. L’unico consiglio che possiamo dare quando si decide di mettersi in gioco è quello di farlo seguendo le proprie passioni: sbagli ne abbiamo fatti e tanti anche, qualche volta l’azzecchiamo ma tante volte abbiamo preso cantonate giganti. Eppure nonostante ciò siamo ancora qui, ora in un negozio più bello e grande, chissà domani cos’altro combineremo!

Grazie per il vostro tempo!

Grazie a voi per averci dato questa possibilità!