Il mese di dicembre, tradizionalmente il più importante nel commercio sia per i rivenditori di ogni genere che, naturalmente, per i produttori è alle porte ma, altrettanto naturalmente, questo dicembre 2020 è diverso da ogni altro dicembre a causa – va da sé – della pandemia e delle restrizioni poste in essere per combatterla. Per creare di capire quali siano le prospettive e le opinioni sul Natale 2020 da parte di due dei pilastri del settore del gioco hobbistico, negozianti e produttori/distributori, abbiamo raccolto una serie di idee e commenti tra queste due categorie che pubblicheremo in due articoli distinti. Questa è la prima parte della nostra inchiesta. 

La situazione complessiva dei negozi (più o meno) specializzati era già nel complesso ricca di sfide a fronte della concorrenza sempre più aggressiva dei sempre più numerosi svenditori on line, dell’enorme aumento del numero di uscite che (quasi) sempre fanno molta fatica a ‘farsi notare’ dal pubblico, dalla vendita diretta di troppi produttori al pubblico (sia individui che associazioni che cominciano a configurarsi come una sorta di distribuzione ‘parallela’) e alla mancanza di fenomeni di vendite in grado di mobilitare l’interesse dei non appassionati. Tra i giochi in grado di superare i più o meno limitati ambiti del settore vanno ricordati, ad esempio, il gioco di carte collezionabili Pokemon e il gioco di carte non collezionabile Squillo – quest’ultimo con vendite davvero notevoli anche grazie alle polemiche suscitate.

I negozianti (semi)specializzati non sono però privi, come ci han fatto notare molti dei professionisti interpellati, di strumenti e mezzi per cercare di affrontare tutte le forze che operano a loro svantaggio: sono spesso centro di comunità e gruppi di interesse, organizzano eventi in negozio (tornei, dimostrazioni, gioco libero) e talvolta anche fuori dal negozio, hanno la competenza per guidare i clienti all’acquisto, seguono e selezionano le novità ma hanno anche l’arma forse più potente: la gratificazione istantanea data dal fatto che il prodotto desiderato è davanti al cliente, pronto per essere portato via.

Sfortunatamente la pandemia ha reso impossibili molte delle attività che permettevano ai negozi di resistere alla pressione di un e commerce sempre più forte, con la cancellazione delle attività di gioco (organizzato e non) in sede, l’invito alle persone a non uscire di casa se non per motivi di stretta necessità (con impatto quindi sull’attività di ‘guida’ del negozio stesso) e timori economici che hanno reso moltissimi (non molti) ancora più sensibili al prezzo.

Il Natale che verrà

Quali dunque le previsioni per il mese di dicembre? Molti sperano di poter mantenere o quasi il livello di vendite dello scorso anno come ci dicono Andrea di Robe da Elfi – Rivoli TO (“Mi aspetto un Natale in linea con il fatturato dell’anno prima”) e Federico di Jolly Troll – Torino (“Abbiamo un paio di servizi in mente per il Natale che potranno secondo me farci andare vicini al fatturato dell’anno scorso”) ma non mancano pessimisti come Luca di Faroludico – Bari (“Di fatto la tendenza generale, qui, è al forte ribasso”), Alberto di Excalibur Games – Milano (“L’incertezza , l’ansia, le preoccupazioni, i problemi economici (…) si rifletteranno sicuramente in negativo sulla nostra attività”), Andrea di Tempus Fugit – Padova (“Anche solo avvicinarmi all’incasso dell’anno scorso sarebbe un gran risultato”) e Max di Playtime – Como (“qualche vendita però si perderà sicuramente, a partire quelle occasionali del cliente di passaggio”). E non mancano sia le previsioni davvero oscure come quelle di Marco di Playtime – Bergamo (“Onestamente disastrose soprattutto se non lasciano totalmente libera la mobilità”) e Antonino di Urban Legend – Parma (“Avremo una finestra di vendita troppo breve e che comunque non sopperirà le perdite. La vedo molto male”) che quelle malgrado tutto positive: a dare una nota di speranza sono ad esempio Luca di Emporio 45 – Città di Castello PG (“Sarò controtendenza ma credo si lavorerà più del 2019”) e Francesco de Il Folletto – Biella (“Confido che per noi al Folletto sarà un buon Natale”). Inevitabile, comunque, anche una numerosa pattuglia di negozianti che a fronte di una situazione costantemente mutevole non tentano previsioni come Florian di Stratagemma – Firenze (“Un Natale più difficile da prevedere di questo non era immaginabile”) e Mathieu di Gamic – Massa MC (“Ogni previsione è superflua al momento”).

Come resistere alla pandemia

I negozianti che abbiamo interpellato hanno spesso una lunga esperienza, in alcuni casi pluridecennale, e quindi non sono rimasti immobili di fronte alla sfida suprema rappresentata dalla pandemia e ai danni diretti e indiretti che ha generato. Molti di loro hanno quindi creato o potenziato canali di vendita ed e commerce e la consegna a domicilio, quantomeno nella propria città o area metropolitana: citiamo Stratagemma (“Abbiamo organizzato un servizio di spedizioni gratuite”), Jolly Troll (“Il nostro on line è scoppiato, nel senso che stiamo vendendo molto” “Le consegne a domicilio saranno il nostro punto di forza”) e Playtime Como (“Diamo possibilità di acquisto on line e consegne”). C’è anche chi, sulla scia della corsa al prezzo basso e della mentalità da outlet, ha allestito sezioni con prodotti in offerta come Excalibur Games (“Ci saranno prodotti scontati per venire incontro a molti che ci chiedono ‘offerte valide’”), Jolly Joker (“Le offerte speciali sono servite molto”) ed Emporio 45 che lamenta il rischio di rottura di stock (“Forse ci sarà il problema scorte…i fornitori sono quasi vuoti della merce più richiesta”). Da non sottovalutare l’importanza di tenere sotto controllo la quantità e la tipologia di merce disponibile in negozio sia esercitando una grande cautela come ci scrive Ricardo di Domino City – Castellucchio MN (“io lavoro in Lombardia (…), già questo è un fattore che mi spinge a stare attento, ad ordinare lo stretto indispensabile”), sia mantenendo un assortimento importante come segnala Excalibur Games (“Prodotti sugli scaffali”) che addirittura proponendo di più rispetto al 2019 ci dice Playtime Como (“noi nel dubbio abbiamo comunque ordinato più materiale rispetto agli anni scorsi”).

L’importanza del tocco umano

Il consenso pressoché unanime dei negozianti che abbiamo interpellato è che un negozio (semi)specializzato non può essere un semplice luogo di acquisto di beni e (nel caso) servizi, ma un qualcosa dove si intrecciano relazioni e si costruiscono rapporti – col negozio stesso e con altri appassionati. Fondamentale quindi, mantenere per quanto possibile le relazioni instaurate ci dicono fra gli altri Domino City (“Restare costantemente in contatto con i clienti “), Excalibur Games (“Preparazione e disponibilità”) e Faroludico (“Si sorride sempre quando entra qualcuno“), relazioni che possono aiutare il negozio a resistere e la cui perdita sarebbe un danno gravissimo come segnalano Stratagemma (“Attraverso una quotidiana comunicazione social, Stratagemma cerca di ricordare ai suoi affezionati clienti che ci siamo“), ancora Faroludico (“La mancanza del fattore umano/sociale è quello che getta un’ombra cupa”), ancora Domino City (“Il lavoro di anni nel costruire legami sociali rischia di sgretolarsi senza un reale contatto umano, che secondo me è il danno maggiore e più difficile da recuperare“) e ancora Excalibur Games (“Confidiamo molto sui nostri clienti affezionati (…). Ci siamo sempre stati per loro e i loro desideri, se vogliono che continui allora dovranno darci una mano”).

Nel complesso, perlomeno nel campione da noi interpellato, le preoccupazioni non mancano ma la volontà di reagire e combattere una situazione estremamente difficile è molto forte continuando e rafforzando il lavoro sull’e-commerce e le consegne a domicilio, creando o ampliando le aree ‘outlet’ grazie anche alle periodiche liquidazioni e offerte speciali di produttori sempre più prolifici, cercando di mantenere almeno parte delle relazioni umane instaurate con i clienti più appassionati pur nella piena conoscenza di una situazione così cangiante da rendere le previsioni difficili e da stare mutando in modo sempre più forte le abitudini di acquisto con una enorme crescita dell’e-commerce.