Gen Con è la più grande manifestazione nordamericana dedicata al gioco hobbistico, nata come piccolo raduno di giocatori nel 1968 (dal nome “”Lake Geneva Wargames Convention”) e fondata dal leggendario Gary Gygax (co creatore del gioco di ruolo Dungeons & Dragons) e arrivata a raccogliere circa 70mila visitatori nel 2019. I timori sanitari legati alla pandemia del COVID-19 hanno portato alla cancellazione della manifestazione ‘reale’ adottando come moltissimi altri eventi (San Diego Comicon, UK Game Expo) una sola dimensione virtuale. In un comunicato stampa del 3 agosto gli organizzatori riferiscono di un grande successo (in numeri) dell’edizione virtuale con “more than 40,000 participants and featuring nearly 7,000 games and events”. Gen Con riferisce di “over 140 hours of livestreamed content across three Twitch channels, attracting more than 12,900 concurrent viewers at peak and a combined watch time of over 8.5 million minutes”, esalta il successo dello spazio espositivo virtuale chiamato Lookin Glass “showcasing 474 publishers, artists, authors, and vendors”, il lancio del Gen Con Game Store con evasione ordini a cura di un importante distributore (iniziativa che sembra potrebbe essere imitata anche da Lucca Comics & Games alias Lucca Changes) senza però fornire numeri di vendite, un server Discord dedicato con “nearly 7,500 users who sent over 36,000 messages” e perfino la comparsa di eventi in lingue diverse dall’inglese che avrebbero attirato una “increased international attendance”. Questi numeri contrastano fortemente con l’esito dell’altro grande evento virtuale, San Diego ComiCon, che è stato apparentemente una grande delusione perché, scrive il sito specializzato Fumettologica, ci sono stati pochi accessi (con qualche piccola eccezione), problemi tecnici di vario genere (forse inevitabili in uno sforzo di questa portata) e la inevitabile scarsa (se non minimale) presenza di autori ed espositori.