L’annuncio a sorpresa: D&D lascia Asmodee Italia!

Ha destato molto interesse e qualche preoccupazione tra un certo numero di appassionati la sorprendente notizia, divulgata da Asmodee Italia, che Wizards of the Coast (WotC) “si occuperà direttamente della localizzazione e del processo editoriale per le versioni future ed esistenti nella nostra lingua”. In breve, la filiale italiana del colosso di Seattle – a sua volta una divisione della Hasbro – si occuperà della parte editoriale: scelta dei manuali da tradurre, traduzione, revisione, pubblicazione e distribuzione compresi i prodotti già annunciati come la versione de luxe, molto attesa, in italiano dei tre manuali base per la quale la pagina ufficiale Asmodee Italia ha commentato “tenete d’occhio le future comunicazioni da parte di Wizards. Asmodee Italia non c’entra più nulla”. Asmodee Italia continua comune a essere un partner distributivo per l’edizione italiana scrivendo che “lavoreremo per continuare a preservare il servizio di distribuzione e nella ricerca di ampliamento del mercato”. Da parte sua Wizards of the Coast non ha comunicato alcunché, per ora, ma realisticamente questo silenzio non potrà perdurare molto a lungo. L’edizione italiana di Eberron, la cui uscita ufficiale è per il 16 aprile, sarà quindi l’ultima ad apparire grazie all’editore di Correggio.

E altrove?

Naturalmente, in attesa di sapere (se si saprà pubblicamente) chi saranno le persone a occuparsi dell’edizione italiana di Dungeons & Dragons, si pone anche la domanda sul perché WotC Italy abbia preso in mano l’edizione italiana (ovviamente su indicazione dei vertici internazionali). Un rapido giro sulle pagine di tre sub-licenziatari (spagnolo, francese e tedesco) non lascia pensare ad iniziative analoghe, anzi è da notare che in Francia la gestione della sub-licenza (la licenza principale per tutte le edizioni estere è in mano a Gale Force 9, GF9) era già passata nel 2019 da Black Book Editions ad… Asmodee France e che Edge, editore spagnolo di Dungeons & Dragons, è a sua volta parte del gruppo Asmodee. Viene quindi da ipotizzare che WotC abbia mantenuto la sua decisione di non rinnovare alcuna sub-licenza di traduzione, come rivelato nella querelle tra WotC e GF9 (vedi GALE FORCE 9 FA CAUSA ALLA WIZARDS OF THE COAST PER “VIOLAZIONE CONTRATTUALE”: TRADUZIONI A RISCHIO e GALE FORCE 9 e WIZARDS OF THE COAST RAGGIUNGONO UN ACCORDO) aspettando però la naturale scadenza dei contratti in essere. Se questa interpretazione è corretta, assisteremo in futuro ad altri ‘ritorni a casa’ dei diritti di traduzione del gioco di ruolo più famoso e venduto del mondo.

Come mai la Wizards of the Coast si ‘riprende’ Dungeons & Dragons?

Vedere un editore di giochi di ruolo occuparsi direttamente dell’edizione italiana di suoi prodotti , senza contratti di licenza, è qualcosa mai accaduto prima, ma nel campo del gioco da tavolo è abbastanza normale (Editrice Giochi pubblicava le edizioni italiane di molti giochi MB prima della nascita della filiale italiana della MB stessa): la TSR fece un timido tentativo di curare personalmente l’edizione italiana del gioco di carte collezionabili Spellfire nella prima metà degli anni ’90 ma con esiti disastrosi sotto ogni punto di vista. In Francia e in Germania invece ci fu a lungo la presenza della TSR UK che, pur ‘appoggiandosi’ ad esperti (Hexagonal) e grossisti (Hexagonal e Jeux Descartes) locali, risultava editore di Advanced Dungeons & Dragons nelle versioni tedesca e francese almeno fra il 1992 e il 1997. Si trattava e si tratta tuttora di mercati ben più grandi del nostro, anche per il gioco di ruolo. Possiamo comunque azzardare qualche ipotesi sui motivi di questa decisione: la prima è che la Wizards of the Coast, su indicazione della Hasbro, abbia deciso di cancellare progressivamente tutte le licenze di Dungeons & Dragons per massimizzare anche i profitti senza cedere nulla a intermediari (ma caricandosi di tutti i costi editoriali e promozionali) anche alla luce della enorme crescita di Dungeons & Dragons (+33% nel 2020, scrive Icv2.com); seconda ipotesi, ma complementare volendo alla prima, è che la nuova organizzazione della Hasbro (vedi HASBRO ANNUNCIA UNA RISTRUTTURAZIONE DELL’AZIENDA E NUOVE LICENZE COLLEGATE A MAGIC L’ADUNANZA) preveda il ‘rientro’ di tutte le licenze per una gestione diretta e corale dei marchi, Dungeons & Dragons compreso, declinandoli in tutti i formati possibili (cinema, televisione, digitale, videoludico, etc): dal momento che questo richiede accordi e qundi trattative con colossi dell’intrattenimento, meglio non avere contratti di licenza e sub-licenza in essere per godere quindi di ‘mani libere’ al 100% .

Dungeons & Dragons sesta edizione?

Una terza, suggestiva ipotesi è che WotC abbia già cominciato a lavorare alla sesta edizione di Dungeons & Dragons in previsione di una uscita mondiale nel 2024, anno che celebrerebbe i cinquant’anni del gioco e che potrebbe essere usato come formidabile veicolo di promozione (posto che l’interesse per Dungeons & Dragons si mantenga ai livelli attuali…). Potrebbe non essere una ipotesi estrema come sembra: bisogna ricordare che la terza edizione di (Advanced) Dungeons & Dragons venne pubblicata nel 2000, la versione (popolarissima) 3.5 nel 2003, la quarta edizione nel 2008 e la quinta edizione (a sua volta popolarissima) nel 2014: sono quindi già passati sette anni. La data del 2024 sarebbe non solo il cinquantesimo anniversario di Dungeons & Dragons ma il decennale della quinta edizione che potrebbe essere ‘traghettata’ nella sesta celebrando un secondo, certo più modesto, anniversario… E’ vero che molti possono essere scettici sul perché WotC (e Hasbro) possa voler abbandonare una versione così venduta per una nuova, ma ricordiamo come Dungeons & Dragons 3.5 (tuttora richiestissima) venne abbandonato in favore della quarta edizione con esiti, nel medio periodo, deludenti. Il precedente, quindi, esiste: vedremo cosa accadrà nel futuro.