Di CIRO ALESSANDRO SACCO

CIO’ CHE NON VA

Lucca Crea srl, società omunale organizzatrice, ha venduto quest’anno la cifra di 314.220 biglietti per Lucca Comics & Games 2023 (LC&G 2023), una cifra che manca di poco i circa 320mila biglietti dell’edizione 2022. Ma LC&G 2023 è stata una delle edizioni più difficili e tormentate di sempre: tormentata dalle polemiche politiche legate al patrocinio dell’ambasciata israeliana in Italia (con clamorosi “non possumus”, soprattutto quello di ZeroCalcare) alla luce degli eventi in Israele e nella Striscia di Gaza; tormentata da un maltempo terribile che ha letteralmente flagellato gran parte della Toscana mentre a Lucca è andata ‘relativamente’ bene; tormentata dai ‘soliti’ problemi legati a welcome desk che collassano nei momenti critici, lunghe file per avere i braccialetti ed entrare nei padiglioni, navette ritenute troppo affollate e troppo ‘rade’ da molti visitatori…

Va detto che sebbene non fosse possibile per Lucca Crea srl prevedere l’attacco di Hamas e la risposta israeliana, si poteva certamente immaginare che il patrocinio israeliano avrebbe fatto storcere il naso a un segmento politico preciso e – date le condizioni – provocato reazioni. Purtroppo gli organizzatori non si sono preparati per tempo cercando di deflettere almeno parte delle critiche, ricorrendo invece – quando la polemica aveva raggiunto i media nazionali e non solo – ad appelli come “Lucca luogo per il dialogo e le differenze”, “Lucca luogo in cui tutti sono benvenuti” e organizzando un incontro, “Raccontare la guerra”, sembrato a molti troppo poco e troppo tardi. Un tentativo di controllo danni fatto quando la situazione era già diventata decisamente critica, ma non tentare nulla sarebbe stato certamente una scelta peggiore.

Meno comprensibili sono messaggi mandati da LC&G 2023 al pubblico che non sembravano esattamente in linea con le indicazioni della protezione civile e del presidente della regione Toscana che invitavano a stare a casa e non mettersi in movimento se non per “assoluta necessità” visto lo stato critico di molte parti della Toscana (in testa Prato). Da non sottovalutare poi gli allarmi e i problemi registrati in regioni come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna da cui arrivano o per le quali transitano moltissimi visitatori. Particolarmente degno di nota come ‘sordità’ al flagello in corso un post su Facebook datato 3 novembre in cui si scrive: “In questo momento la città non è interessata dalle condizioni critiche che interessano altre zone della Toscana. Tutte le attività si svolgeranno regolarmente e i padiglioni sono aperti con orario 09.00 – 19.00. Alcune delle vie stradali o ferroviarie sono interdette, ma sono aperte vie alternative enfasi nostra N.d.R.). Si invita a informarsi tramite i siti ufficiali delle reti stradali e ferroviarie”. Il 3 novembre è stato forse il giorno peggiore in assoluto per il maltempo e comunicazioni del genere sono un cortocircuito comunicativo che ha generato un gran numero (parecchie centinaia) di commenti negativi. Anche in questo caso gli organizzatori hanno deciso di tentare un rimedio d’immagine decidendo di devolvere “una parte” dell’incasso dell’Area Performance nel padiglione Carducci a favore delle vittime del maltempo. Tuttavia, sarebbe stato meglio quantomeno non invitare (sia pure in modo ‘allusivo’) chi non fosse già in città a mettersi in viaggio per non mettere ulteriormente sotto pressione una rete stradale e ferroviaria in gravi difficoltà.

Da notare che la politica nazionale ha di nuovo cercato di ‘mettere il cappello’ su LC&G 2023: dopo le comparsate di Vito Crimi che proclamava la sua grande passione per la manifestazione (apparentemente svanita non appena persi gli incarichi di governo) negli anni scorsi, è stato il turno del ministro degli esteri Tajani (che non pareva avere le idee molto chiare sul tipo di giochi proposto a LC&G 2023) e del ministro della cultura Sangiuliano. Quest’ultimo in particolare ha fatto anche una rapida visita nel padiglione Carducci, con tappeto rosso nuovo di zecca srotolato per l’occasione e ‘parata’ nel padiglione stesso a una velocità tale che sembra difficile abbia permesso al ministro di vedere qualcosa. Tuttavia, il ministro stesso ha promesso un contributo di almeno due milioni per un nuovo museo del fumetto a Lucca (quello vecchio è stato chiuso da nove anni fra le polemiche ed è stato riadattato a ‘luogo di eventi’ afferenti a LC&G 2023)… il che spiegherebbe le testimonianze che raccontano un Emanuele Vietina (direttore generale di Lucca Crea) correre trafelato verso Sangiuliano e la sua assenza (un fatto assai raro) dai video del ministro nel padiglione Carducci.

CIO’ CHE HA FUNZIONATO

Non bisogna però dimenticare ciò che ha funzionato: malgrado le polemiche, il maltempo e le intrusioni della politica nazionale, LC&G 2023 ha avuto regolarmente luogo e non è collassata. L’organizzazione nel complesso ha funzionato e l’evento ha mantenuta intatta la sua enorme capacità di attrazione in tutta Italia e anche più in là. I problemi più vistosi, quali la necessità dei braccialetti e la spesa di dieci euro per averli a casa saltando almeno una fila, sono probabilmente risolvibili con l’applicazione di nuove tecnologie come già si fa in moltissime altre manifestazioni. Non va neanche dimenticato il notevolissimo parterre di ospiti, per limitarsi ai Games, messo insieme da LC&G 2023: citiamo nomi di assoluto rilievo come Ian Livingstone, Peter Adkison, Tony DiTerlizzi, Peter Fenlon, Rob Daviau, Tomas Harenstam… e questo menzinando alcuni dei creativi provenienti dall’estero mentre gli italiani erano – ovviamente – numerosissimi.

Notevoli anche le mostre, in particolare “Other Minds and Hands: JRRT50 – Nel tempo e nello spazio, nel gioco e nel fumetto” dedicata al fumetto e al gioco nell’universo tolkieniano (a cui abbiamo dedicato un’intervista) e “Magic: the Gathering 30. Grimorio di una community” dedicata al gioco di carte collezionabili più longevo del mondo. Non sono poi mancati numerosi incontri e seminari, inclusi quelli con molti ospiti esteri, ma a noi piace ricordare in particolare “The ’90s Room” (a cui abbiamo dedicato un’intervista) dell’italianissima Chaos League e l’incontro per celebrare i quarant’anni della celeberrima scatola rossa di Dungeons & Dragons.

NEL COMPLESSO

Non ci sono dubbi che LC&G 2023 sia stato un grande successo, un successo che ha saputo superare senza troppo affanno polemiche ed inviti al boicottaggio e che se non fosse stato per il flagello del tempo avrebbe certamente raggiunto e superato i 320mila biglietti del 2022. Tuttavia, come ogni anno, è necessario interrogarsi sulla sostenibilità di un evento concentrato in una parte dell’anno climaticamente ‘complessa’ e con dimensioni tali che Lucca pare essere sempre più in difficoltà ad accogliere degnamente il pubblico. Probabilmente gli ospiti, soprattutto di riguardo, e la parte ‘privilegiata’ dei frequentatori non ne hanno effettiva percezione ma la folla e le attese (per recarsi alla fiera dalla stazione, dai parcheggi o dalle aree sosta degli autobus, per spostarsi da un punto all’altro, per entrare nei padiglioni) riducono decisamente la vivibilità della manifestazione portando via ore e ore di tempo. Non sono critiche od osservazioni nuove, ogni anno si vedono articoli dedicati alla “fine di Lucca Comics”, alla “necessità imprescindibile” di spaccarla in quattro o cinque manifestazioni separate e innumerevoli commenti e post sul tema “a LC&G 2023 io non ci vado”. Nondimeno, la folla a LC&G 2023 è sempre presente e fino a quando il fascino di questa fiera resterà tanto grande la situazione non muterà: Lucca Crea srl è interessata ai numeri dei bilanci e finché i bilanci le daranno ragione, non saranno poche centinaia di commentatori a farle cambiare rotta. Solo un calo di biglietti che non sia il modestissimo meno del 2% di quest’anno potrebbe indurre ad allarmi e ripensamenti. Fino ad allora, LC&G 2023 continuerà ad essere quella che conosciamo.