La BBC annuncia di aver scoperto che la filiale britannica del gruppo Toys ‘R Us (dei cui guai finanziari ngli Stati Uniti avevamo già scritto) ha deciso di chiudere venticinque negozi (su un totale di poco più di cento) nel tentativo, fra il resto, di ridiscutere i debiti legati agli affitti delle sue sedi. La notizia conferma che le difficoltà economiche, legate a un settore del giocattolo sempre più ferocemente competitivo (con i giocattoli spesso usati come loss leaders nella grande distribuzione e perfino in alcune catene di hard discount), non sono evidentemente limitate alla casa madre statunitense. E’ decisamente improbabile che questa chiusura avvenga prima di gennaio (a parte casi estremi) per evidenti ragioni commerciali, ma il pensiero va a centinaia di dipendenti destinati a perdere il loro posto di lavoro (pur in una economia in salute come quella britannica) e a tutti i fornitori, specialmente piccoli e medi, destinati a subire grosse perdite perché non ‘indispensabili’ alla sopravvivenza della catena come Hasbro e Mattel.