Di Ciro Alessandro Sacco

Rigor Mortis è un personaggio dei fumetti con una storia lunga ma un po’ tormentata, essendo stato creato da Riccardo Crosa (oggi affermato autore di fumetti con collaborazioni quali Dragonero e il nuovo Sottosopra) nell’ormai lontano 1990 come ‘mascotte’ e striscia umoristica per Master’s Magazine. M’sM era una prozine (un qualcosa a metà strada tra la fanzine e la rivista professionale) pubblicata a Ravenna dedicata al gioco di ruolo e soprattutto Dungeons & Dragons. Rigor Mortis è un Mago e parte (leader?) di uno scalcinato gruppo di avventurieri composto da Romolo (il classico guerriero grande, grosso e sciocco), Cavallo Pazzo (un Elfo dei Boschi ‘antisalutista’ che ama il fumo e la città) e Kira (a sua volta una Maga). Rigor Mortis ha un’etica… flessibile e non esita a valersi dei suoi amici (?) come carne da cannone, merce di scambio, capri espiatori e in generale strumenti tanto utili quanto poco ‘volenterosi’. Quando M’sM diventa Excalibur, la rivista della Stratelibri di Giovanni Ingellis, Rigor Mortis e comprimari si trasferiscono armi e bagagli nella nuova testata e il successo del personaggio è talmente buono che la Stratelibri pubblica nel 1994 la sua sola graphic novel, Rigor Mortis Il Genio del Male, contenente un’avventura completa. Il personaggio diventa anche il testimonial dell’edizione italiana del volume Grimtooth’s Traps (edito in origine da Flying Buffalo Incorporated) rimpiazzando il Troll Grimtooth come ‘presentatore’ e architetto delle spaventose trappole ivi contenute: il libro diventa quindi Il Dungeon della Morte.

Come si può facilmente notare dalle immagini, Rigor Mortis non appartiene ad alcuna specie nota di essere vivente e neppure non vivente, dal momento che non si tratta (malgrado l’aspetto) di un Non Morto. E’ un Mago dotato di un notevole arsenale di incantesimi e ampie conoscenze magiche ma, come ogni Mago che si rispetti, ha bisogno di una scorta di avventurieri (in testa Romolo, il più forte e il meno sveglio quindi adattissimo…). Le avventure di Rigor Mortis hanno inizio talvolta in una grande città, inizialmente chiamata Ankh e poi diventata Mor-Ankharas, Città dell’Impero del Drago sito nel continente (o mondo o piano di esistenza) di Kragmortha, oppure in media res con i Nostri già impegnati a esplorare foreste, sotterranei, terre ghiacciate e quant’altro spesso (ma non sempre) sulla scia delle avventure di Dungeons & Dragons. E anche le avventure editoriali del personaggio sono state variopinte quanto quelle in Kragmortha: dopo il collasso della Stratelibri di Giovanni Ingellis Rigor Mortis è stato pubblicato da Magic Press, dalla nuova incarnazione della Stratelibri come marchio Counter srl, da Stelle & Strisce Edizioni, da Phoenix e da Hobby & Work. Purtroppo però queste pubblicazioni non sono mai state particolarmente lunghe e in alcuni casi sono consistite in ristampe di storie già edite. Più fortuna ha avuto il personaggio nell’ambito ludico perché dopo Il Dungeon della Morte (tuttora disponibile) Rigor Mortis è stato ‘protagonista’ dei giochi della serie Sì Oscuro Signore mentre il suo mondo ha dato il nome a un gioco da tavolo, Kragmortha. Infine, sono stati pubblicati (sempre dalla nuova Stratelibri) tre romanzi ambientati nel suo mondo: La Torre dell’ImperoL’Isola dei demoni perduti e Il Destino dell’Impero, di tanto in tanto riemergono in fiere e tra librerie remainder.

Grazie anche forse alla più elevata notorietà di Riccardo Corsa come autore Bonelli (e non solo), Editoriale Cosmo ha annunciato una collana di ristampe delle storie del Rigor Mortis il cui primo volume, L’Alba degli Eroi, è uscito in libreria e fumetteria l’11 novembre (con la solita, immancabile e odiatissima dai negozianti ‘anteprima’ lucchese). Si tratta di un bel volume cartonato, in bianco e nero, di 178 pagine che ristampa la saga omonima (una sorta di origin story pubblicata inizialmente da Magic Press e poi da Stratelibri tra il 2002 e il 2005 (si consideri che si trattava di tre albi…) più una storia breve edita in origine da Stelle & Strisce Edizioni nel 1997 e una piccola galleria con le quattro copertine originali. Perché origin story? In questa prima saga solo Rigor Mortis e Romolo si conoscono già, ma quando il Mago finisce prigioniero in una grande metropoli dell’Inframondo (i Piani Infernali, potremmo dire), Aphocalymarr, che ricorda la Night City di Cyberpunk 2020 non gli resta che cercare l’aiuto del suo ottuso socio per scappare. Mentre però è prigioniero fa la conoscenza di Cavallo Pazzo, anche lui trasportato ad Aphocalymarr per ‘partecipare’ a un esperimento nisieme a Rigor Mortis, mentre il povero Romolo deve fare i conti con una Kira scatenata che lo accusa di essere in sostanza un maniaco erotomane. E, ciliegina sulla torta, appare anche un nuovo personaggio, Arkham O.Z. (e qui abbiamo anche una strizzatina d”occhio a Il Richiamo di Cthulhu), il figlio (!) di Rigor Mortis che aiuterà il padre (?) a fuggire dall’Inframondo in cambio di una promessa (moneta falsa, nel caso di Rigor Mortis). Si tratta di una saga vivace e interessante, un’avventura che mette insieme per la prima volta (naturalmente, visto il titolo…) il gruppo titolare (appunto, gli Eroi) in vista delle loro future avventure. E la storia breve? Ne Il Tempio dei Sospiri Rigor Mortis e Romolo finiscono per rubare da un tempio custodito da sole donne (fatto che scatena l’entusiasmo di Romolo) una spada magica, anch’essa presente nelle future avventure, che si può definire solo come La Spada Che Parla… E Parla… E Parla… troppo! Anche questa storia è molto simpatica.

Nel complesso Rigor Mortis. L’Alba degli Eroi è un bel volume che presenta con efficacia e arguzia le origini del gruppo composto da Rigor Mortis, Romolo, Cavallo Pazzo e Kira (e la Spada che Parla…) a un prezzo che, sebbene non economico, è proporzionato al costo (bisogna ricordare che Editoriale Cosmo, pur essendo prolifica, non è un colosso). Lo consiglio, anche perché cercare queste storie separatamente potrebbe essere più costoso e un successo delle uscite potrebbe portare a qualche storia inedita…