Di Ciro Alessandro Sacco

Mentre in Italia rivedremo la sola rivista di giochi di ruolo, Rune, nel corso dell’edizione 2021 di Lucca Comics & Games (sempre si svolga effettivamente vista la grande virulenza della variante Delta), in Francia il numero di riviste di giochi di ruolo è arrivato a tre. Dopo Casus Belli (bimestrale edito da Black Book Editions) e Jeu de Role Magazine (edito da Titam France) è uscita anche Architeuthis – Le magazine des poulpes rolistes (la rivista dei polipi ruolisti), reduce da un finanziamento collettivo che ha permesso di pianificare almeno i primi quattro numeri. La periodicità della rivista, quantomeno dichiarata, è trimestrale e il primo numero (96 pagine) è datato maggio/giugno 2021 con un prezzo di copertina di 6 euro (l’abbonamento dall’Italia per quattro numeri costa ragionevolissimi 27 euro). Architeuthis non sembra per ora uscire in edicola ma solo in una serie di negozi specializzati oppure è acquistabile direttamente dal sito dell’editore. Per chi vuole risparmiare, i numero più vecchi saranno anche scaricabili gratuitamente (è on line il primo numero).

La presentazione

A parte la insolita scelta del polipo come mascotte, scelta che si stacca dichiaratamente dal ‘classico’ assortimento di personaggi delle riviste di settore (qualcuno ricorda il Nano Bagon e l’Orchetto Urgh?, già dalla copetina e poi sfogliando le pagine interne si nota che questa rivista sarebbe stata definita in decenni passati una prozine (professional fanzine), una testata cioè creata e gestita da appassionati che però ha uno standard qualitativo che la mette a metà strada tra le riviste amatoriali (fanzine) e quelle professionali (magazine). La grafica interna è molto semplice, ben lontana da quella di Casus Belli e Jeu de Role Magazine, pur essendo tutte le pagine a colori, ma non sgradevole. Architeuthis inoltre non riporta alcuna pubblicità commerciale perché come scrive il suo proprietario/direttore/caporedattore/impaginatore Philippe Jaillett “noi siamo indipendenti” ache se c’è spazio per pubblicità di manifestazioni e della Società degli Autori di Giochi (SAJ). Infine, la rivista non accetta scenari per giochi tradotti – solo giochi francesi! Una scelta che lascia perplessi, ma che si inquadra nella filosofia ‘militante’ di Architeuthis.

I contenuti

L’elemento di maggiore interesse, dal mio punto di vista almeno, è un lungo dossier dedicato alla bancarotta delle Editions Sans Detour (per molti anni licenziatario de Il Richiamo di Cthulhu ed editore di splendide riedizioni e straordinari rifacimenti – ‘traduzioni’ sarebbe davvero troppo riduttivo – di celebri prodotti come Beyond the Mountains of Madness), collasso dagli aspetti poco chiari che – come prassi in quella che è la stampa di settore anche in Francia – nessuna testata ha indagato. Il dossier è molto approfondito e rivela una serie di legami tra l’editore fallito, altre entità e aziende ancora esistenti unitamente a strami ‘giri’ del magazzino Sans Detour che potrebbero interessare alle autorità giudiziarie francesi. Il resto della rivista è occupato dai risultato di un premio dedicato al gioco di ruolo, Graal D’Or, ad articoli di ‘riflessione’ (ad esempio “Quale gioco di ruolo per i più giovani?”), a presentazioni di nuovi giochi di ruolo e ambientazioni create da appassionati, interviste, scenari brevi, recesioni brevissime (una pagina) e dal gioco di ruolo completo Nondobutsu che, come il titolo lascia capire, ha un universo ‘fantasy giapponese’. Si tratta di materiale di livello medio che ha però il vantaggio di gettare un po’ di luce su progetti editoriali ‘della base’, non legati cioè ad editori professionali.

Giudizio

Architeuthis è una rivista che, dossier a parte su un tema caldo come il controverso fallimento di un editore di primo piano, non sembra portare nulla di nuovo nel panorama delle riviste francesi a parte la disponibilità ad occuparsi di temi (potenzialmente) controversi. Dà visibilità a microproduzioni e a creatori indipendenti, anche in questo distinguendosi dalle due testate professionali, e non essendo legata a un editore o cercando pubblicità pagata (sempre un fattore molto condizionante) può vantare una importante qualità: l’indipendenza. E questo, nel campo dell’editoria specializzata e non, davvero non è cosa da poco