Il Campo Balilla

Il padiglione Carducci di Lucca Comics & Games, la grande manifestazione sulla pop culture organizzata da Lucca Crea che è diventata la più grande d’Europa, sembra vivere un momento di incertezza. A Lucca infatti sono emersi contrasti in merito all’utilizzo del cosiddetto ‘campo Balilla’, una vasta area di prato di fronte alle celeberrime mura che da decenni ospita il padiglione in questione. Per gli affezionati e i veterani da sempre il padiglione Carducci è sinonimo di Giochi, ma ospita anche molte realtà relative al videogioco, alla narrativa di genere e all’illustrazione a farne un grande polo di creatività ed attrazione. L’uso del prato per la sua edificazione ha però causato spesso polemiche tra gli organizzatori da una parte e associazioni (ad esempio Italia Nostra) e anche Soprintendenza alle Belle Arti che è chiamata alla tutela delle mura di Lucca. Il comune, conscio dell’importanza della struttura, ha però sempre mantenuto ferma la posizione e il padiglione è stato regolarmente allestito (con successiva rigenerazione del manto erboso).

La posizione della Soprintendenza

Quest’anno però la Soprintendenza ha creato un ostacolo inedito ordinando, come scrive il quotidiano on line Lucca in Diretta, “ha ordinato la rimozione della ghiaia dall’area dove si sono svolti tra fine giugno e inizio luglio i due concerti del Summer Festival” che invece avrebbe dovuto restare al suo posto per essere usata da Lucca Crea “che avrebbe risparmiato anche sui costi per un riallestimento”. Sempre secondo quanto scrive il giornale, il permesso d’uso del campo Balilla sarebbe stato vincolato al ripristino entro e non oltre il 27 luglio del manto erboso e che la soprintendente Andela Acordon avrebbe dichiarato che “solo oggi (24 luglio) da Palazzo Orsetti (sede di sindaco e giunta N.d.R.) sono stati inviati degli incartamenti volti a ‘sanare’ la situazione”. La stessa sovrintendente non avrebbe risparmiato parole assai severe nei confronti di Lucca Crea e Comune di Lucca a rivelare una situazione decisamente tesa: “da parte di Lucca Crea e del Comune fino a questo momento c’è sempre stata scarsa collaborazione, alla mia richiesta di mettersi in regola con le norme vigenti e di produrre la documentazione necessaria mi è sempre stato risposto che per quest’anno si doveva fare così e che se ne sarebbe parlato per l’anno prossimo. Queste persone non possono rivolgersi così ad un rappresentante dello Stato” (enfasi nostra N.d.R.). La questione non sembra comunque chiusa visto che la soprintendente si appresta a esaminare la documentazione ricevuta nei prossimi giorni “ma chiaramente i tempi sono molto stretti”.  Il quotidiano Il Tirreno scrive che sarebbero state suggerite sedi ‘alternative’ per il padiglione Carducci dalla soprintendenza, ipotesi che il quotidiano boccia senza appello (“trasferirlo lontano dal centro sarebbe come staccare la testa dal corpo”).

La posizione di Lucca Crea

Lucca Crea ha espresso un comprensibile e intenso allarme per il rischio che il padiglione Carducci non possa più essere allestito, usando a sua volta un tono decisamente forte: “Assistiamo impotenti allo scempio (enfasi nostra N.d.R.) di una tradizione ultra cinquantennale che ha caratterizzato la storia culturale della città e imposto il nome di Lucca nel mondo”. Il mancato allestimento della struttura ha già creato grossi problemi con gli espositori di maggiore peso e occupanti le aree più vaste (“l’insicurezza che aleggia intorno al sito principale, paralizza la definizione degli ultimi accordi con le grandi Company (sic), e interrotto la collaborazione con gli espositori“), si ribadisce che ipotesi di sedi alternative invocate come possibilità dalla soprintendente non sono fattibili (“ribadiamo che lo spostamento del padiglione dell’ex campo Balilla, non è realizzabile. Qualora imposto ci porterebbe a un crollo delle presenze e degli espositori su scala globale”), lancia un monito sulle ricadute negative della perdita del padiglione Carducci (“non ci sembra nè particolarmente intuitivo nè intelligente ritornare a parlare dei contraccolpi negativi, e dell’effetto domino a oggi non calcolabile”), fa un invito a valutazioni strategiche (“è il momento delle scelte, dure difficili, soprattutto di quali sono i valori che si vogliono tutelare e coltivare”) e chiude dichiarando che “qualora venissero permanentemente danneggiati i suoi asset reputazionali e festivalieri, verificherà come tutelare questo patrimonio della città”.

Le altre posizioni

Il quotidiano Il Tirreno ancora scrive che il Comune di Lucca starebbe valutando un ricorso al TAR “per chiedere una sospensiva rispetto alla prescrizione della Soprintendenza sulla rimozione dello stabilizzato” osservando però che causa i tempi non rapidi della giustizia amministrativa (e non) questa strada sembra impraticabile. E anche la potente Confcommercio locale entra nella questione, scrive il quotidiano on line Gazzetta di Lucca, affermando che “gli enti coinvolti valutino bene le tempistiche degli interventi necessari e trovino un accordo” e invitando alla creazione di una sorta di cabina di regia: “la situazione relativa al Campo Balilla ed ai grandi eventi deve essere chiarita mediante un’adeguata progettazione che veda coinvolte tutte le realtà interessate”.

Aggiornamento

Apparentemente la questione è stata risolta. Il quotidiano La Nazione infatti scrive che dopo un incontro tra Comune di Lucca, Soprintendenza, Lucca Crea e Lucca Summer Festival è stata maturata la decisione che “eccezionalmente per quest’anno rimarrà in loco” la ghiaia risparmiando un onere di 100mila euro per il ripristino del manto erboso e successivamente un nuovo allestimento della ghiaia per l’edificazione del padiglione Carducci. Si è giunti a una intesa perché il gruppo delle tre controparti della Soprintendenza “si è impegnato a realizzare in tempi brevi a titolo di risarcimento, un’operazione di valorizzazione del patrimonio culturale cittadino attraverso un intervento di mitigazione estetica dell’area del ex Campo Balilla”. Nondimeno, la questione potrebbe essere chiusa solo per il 2019: è sempre La Nazione a scrivere che “per il 2020 tuttavia la Soprintendenza intenderebbe valutare con largo anticipo l’utilizzo dell’area, soprattutto per quanto concerne la struttura dei Games”.