DI MAURO CALIENDO, FLAVIO FAINI E CIRO ALESSANDRO SACCO

Nel fine settimana del 25 e 26 marzo si è svolta l’edizione 2023 di GardaCon, manifestazione dedicata alla pop (nerd) culture che si tiene dal 2019 a Montichiari (molto vicino a Brescia) e organizzata dagli stessi operatori che sono dietro – ad esempio – ai Nerd Show di Bologna e Modena. Date le premesse, GardaCon si occupa quindi di giochi, videogiochi, fumetti, cosplay, serie tv e film di genere, animazione giapponese e molto altro ancora. Questo obiettivo non la rende diversa da decine di altre manifestazioni analoghe che si svolgono in tutta Italia, ma viene a compensare un vuoto che da parecchio intristiva e irritava gli appassionati della provincia di Brescia e anche province vicine che scrutavano invidiosi eventi simili in tante altre città capoluogo di provincia (e non solo). Ci siamo occupati di GardaCon fin dall’inizio, inevitabile visto che si svolge in casa, cercando di raccontare le sue caratteristiche, la sua evoluzione, i suoi pregi e i suoi difetti. Il 2023 non fa eccezione e abbiamo visitato la fiera nella giornata di sabato, facendo anche un fotoreportage.

Innanzitutto, i pregi: GardaCon si svolge all’interno di un’ampia e comoda sede fieristica con abbondanti parcheggi e servizi di qualità. Gli spazi sono ampi e permettono una buona godibilità della fiera anche nei momenti di maggiore affollamento. La vigilanza nei confronti di postulanti e raccoglitori di offerte e rapida e severa. Gli organizzatori hanno messo anche a disposizione un pulmino navetta per aiutare i visitatori che arrivassero a Brescia via treno, rigorosamente gratuito.

I difetti: purtroppo, appunto, GardaCon non è a Brescia e questo può essere un po’ penalizzante per chi non arriva in città in auto. Probabilmente gli enti fieristici bresciani non hanno mostrato interesse a eventi di questo genere mentre la Fiera di Montichiari ha mostrato maggiore apertura accogliendo le proposte di una manifestazione nerd/pop. Nondimeno, se si svolgesse in città sarebbe tutto più comodo e forse godrebbe di un’affluenza maggiore (a differenza del passato, inoltre, non abbiamo notato in città manifesti promozionali di GardaCon) anche se nella stampa locale non sono mancati i classici articoli ‘marchetta’.

L’offerta merceologica: uno dei punti deboli di GardaCon è la minima presenza di editori con in pratica un “non pervenuto” per l’intero settore del fumetto (a parte un paio di piccole dimensioni) e un certo numero di microeditori di fumetti e narrativa fantastica. Giganteggiava quindi al confronto la presenza di editori di giochi da tavolo con ben sei aziende presenti, tutti muniti di aree demo (dai due ai sei tavoli). La massa dell’offerta merceologica era quindi riservata ai gadget, con la solta strabordante presenza di giocattoli Funko, fumetti nuovi (in genere manga) e meno nuovi, un paio di mercanti di fumetti di antiquariato, magliette e felpe, spade ‘laser’ (questa volta un solo espositore), dadi e sacchetti portadadi (a prezzi da veri intenditori) e altro ancora.

L’offerta ‘intrattenimento’: nello spazio di GardaCon erano presenti ampie aree specifiche alle attività rivolte al pubblico con ben tre aree dedicate al gioco da tavolo (gestite da quattro associazioni diverse e situate in spazi diversi dello stesso padiglione…), una enorme e popolarissima area destinata ai Lego, una zona dedicata alla fantascienza (intesa come fantascienza cinematografica e televisiva: Star Wars, Star Trek, Doctor Who…), una grande area destinata ai videogiochi retro con relative macchine (tanto per fare nomi: Commodore, Spectrum, Amiga, Vectrex…) e una seconda area piena dei classici ‘cassoni’ che però stavolta erano quasi tutti funzionanti (due nomi per tutti: Pac Man e Space invaders). Meno ‘interattive’ erano le aree dedicate ai modellini giapponesi (guardare e non toccare…), l’area cosplay (solo per chi era in o aveva portato un costume) e le ‘arene’ di scherma medievale (o presunta tale) e di uso delle spade ‘laser’.

L’offerta ‘culturale’: all’ingresso della fiera era sistemata la Artist Alley, con la presenza di disegnatori anche di alto livello (ad esempio Paolo Barbieri) mentre il programma prevedeva una serie di incontri e ‘meet & greet’ con illustratori, sceneggiatori, doppiatori e due star indiscusse. La prima, Cristina d’Avena, è una presenza fissa in molte manifestazioni di questo genere per evidenti ragioni e attira sempre un grande pubblico. La seconda, la cui inclusione ci riesce incomprensibile, è Iginio Massari – un pasticciere. A questo punto forse il prossimo anno vedremo un giocatore del Brescia Calcio… Molti degli incontri sono stati, quando noi eravamo presenti, poco o pochissimo frequentati (uno in particolare con tre relatori e un solo membro del pubblico…) segno che forse la cura di questo ambito dovrebbe essere migliorata. Veramente deludente la presenza del gioco nel quadro degli eventi, con un solo appuntamento: “Role & Play –Brancalonia: siamo tutti canaglie: avventura GDR in due parti” da giocarsi apparentemente in un’ora. E’ comunque andata meglio che ai videogiochi, del tutto assenti dal suddetto programma degli eventi.

Giudizio complessivo: l’edizione 2023 di GardaCon ci è piaciuta abbastanza e notiamo con soddisfazione che qualche progresso nell’ambito del gioco da tavolo si è registrato (ampio spazio per giocare, vari espositori di settore…) ma per la parte ‘culturale’ e per gli eventi siamo ancora a un livello molto misero. Anche quest’anno non sarebbe stato difficile organizzare un evento o due grazie ad autori bresciani o presenti alla fiera, ad esempio Antonino Galimi creatore del monumentale gioco di ruolo Etemenanki (ben seicento pagine). Gli organizzatori hanno ricevuto proposte in tal senso, accolte da un sereno silenzio. Speriamo che nel 2024 la situazione migliori perché il potenziale esiste per rendere GardaCon un evento di primo piano.