Di Ciro Alessandro Sacco

“Le riviste cartacee hanno fatto il loro tempo” si sente spesso dire e si vede scrivere nei vari gruppi di appassionati di giochi da tavolo nel senso più ampio, un concetto ripetuto tante volte che per una certa percentuale di persone è quasi una legge della natura. La realtà, per la gioia dei molti che apprezzano ancora questo metodo di informazione ludica, per fortuna è diversa: in molti paesi ci sono riviste dedicate al gioco, soprattutto in Francia, e tra le longeve c’è senza dubbio la britannica Tabletop Gaming che ha raggiunto a dicembre il sessantaduesimo numero. Tabletop Gaming non solo ha raggiunto una posizione importante nel mercato anglofono grazie alla ricchezza dei suoi contenuti e alla periodicità mensile (un fatto ormai molto raro nel settore), ma è il centro di eventi legati al suo marchio come la manifestazione Tabletop Gaming Live (di ritorno nel 2022). C’è infine la tradizione di un numero annuale, avviata nel 2015, che contiene ciò che la rivista definisce “i migliori giochi dell’anno”: Tabletop Gaming – The Best Games of… in questo caso 2021.

The Best Games of 2021 è un massiccio fascicolo brossurato di quasi duecento pagine, interamente a colori, che ristampa (non ci sono materiali inediti) tutte le recensioni che hanno ottenuto il voto YES o MUST PLAY nelle pagine della rivista, con un prezzo al pubblico di circa dieci sterline. Lo speciale viene anche inviato gratuitamente agli abbonati, scelta di cui sono personalmente molto riconoscente. La selezione è assai ampia e tocca giochi di ogni genere (tavolo, ruolo, carte, collezionabili, miniature…) e complessità (da ‘per tutti’ a ‘solo per veterani’), una ottima panoramica per farsi il polso della situazione ludica come la rivista la vede. Non è possibile ovviamente elencare tutti i giochi presenti in The Best Games of 2021 (l’indice è lungo due pagine a caratteri molto piccoli) ma contiene titoli di ogni genere, dai conosciutissimi (Descent: Legends of the Dark) ai meno noti (Magical Kitties Save the Day) ai quasi sconosciuti al ‘grande’ pubblico dei giocatori (Mining Colony). Il fascicolo, quindi, è certamente assai apprezzabile, un vero Annuario del Gioco da Tavolo, ma ha un difetto: le recensioni non sono state divise in alcun modo e quindi pubblicate con apparente, assoluta casualità. Non esiste, insomma, una divisione per generi o per complessità o per prezzo o per durata o… Se da un lato questo certamene aiuta a compere ‘scoperte’ uscendo dal familiare, dall’altra rende The Best Games of 2021 un poco meno facile da usare. Per il resto però è un ottimo lavoro, da consigliare anche a chi pensa che le riviste abbiano fatto il loro tempo.