Molti appassionati, soprattutto di carte collezionabili, sono abituati a considerare un negozio (semi)specializzato – specie se attivo con il gioco organizzato – come un luogo in cui vendere e non soltanto comprare. Si tratta di un filone di attività che in alcuni casi si estende anche ai giochi in scatola e ai giochi di ruolo, specie se fuori produzione e quindi più appetibili. Il sito Icv2 scrive però che negli Stati Uniti si sta affermando una nuova tendenza, l’apertura di negozi che servono solo a comprare (buy store) e non a vendere. La ragione, a quanto dicono i proprietari, è soprattutto potersi procurare scorte di beni da collezione da poter rivendere nelle proprie altre attività, siano esse fisiche e on line (differenza che ormai ha sempre meno significato). I risultati sembrano essere positivi sia per chi vende che per chi compra. Assisteremo a fenomeni simili anche in Italia, magari in città come Roma e Milano?