Grandi interesse e curiosità ha suscitato la presentazione di un nuovo gioco da tavolo, Life in Reterra, nel corso del Festival Internazionale dei Giochi di Cannes, da tempo i principale appuntamento transalpino per il gioco da tavolo. Definito un (re)building game, in questo gioco il mondo è finito e i sopravvissuti devono (ri)costruire il mondo stesso e la società. In sé e per sé non ci sarebbe nulla di straordinario in questo gioco, creato da Eric Lang (nome notissimo agli appassionati) e Ken Gruhl, a parte il fatto che il suo editore è direttamente il colosso Hasbro. La celeberrima multinazionale statunitense non ha infatti adoperato una delle sue divisioni per giocatori hobbisti come Avalon Hill e Wizards of the Coast ma deciso di impegnarsi in prima persona nel lancio del gioco. Si tratta di una mossa che, appunto, ha destato interesse e curiosità dato il potenziale che il gigante ha per la diffusione del gioco ‘difficile’ da proporre a prezzi molto competitivi. Naturalmente non sono mancate le ipotesi sul perché di questa scelta, non ultimo cercare di copiare il successo di Ravensburger che è entrata trionfalmente nel settore con la serie Villainous e svariati altri titoli, ad esempio Lo Squalo.