Mentre si attende la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2022 di Lucca Comics & Games e già escono ‘anteprime’ sulla struttura della fiera nella stampa locale, si riaprono le critiche sulla paga dei collaboratori temporanei. Lista Civile, che aveva schierato un candidato sindaco che aveva raccolto il 3% e poi si era apparentato con il vincitore Mario Pardini, ha attaccato Lucca Crea e le società incaricate di assunzione e selezione: I fortunati che saranno poi assunti per lavorare all’evento (…) avranno un compenso di 6 euro l’ora per un orario di circa 12 ore al giorno (7-19 oppure 19-7) oltre ad un buono pasto, normalmente 5 euro. (…) Il pasto con 5 euro esclude qualsiasi soluzione in mense o ristoranti, quindi pranzo al sacco. A questo, vanno aggiunte le spese di trasferimento che tra benzina e altro non è difficile arrivare a dieci euro. In definitiva questi ‘fortunati’, con ottime capacità relazionali e conoscenza di lingue straniere potranno svolgere il loro lavoro di circa dodici ore giornaliere in giorni festivi e prefestivi con pranzo al sacco e per l’importo, al netto delle spese di circa 45 euro al giorno per totale di 225 euro dopo aver regalato all’azienda un controvalore di circa 600 euro. E’ questo il limite a cui siamo arrivati?”. Al momento Lucca Crea srl non ha ancora risposto alle critiche, ma il direttore generale Emanuele Vietina è intervenuto sul fenomeno dei costi altissimi per l’affitto di camere in città durante la fiera sul quotidiano Il Tirreno: Ognuno chiaramente è libero di applicare qualunque prezzo che ritiene opportuno sugli immobili, ma bisogna constatare come questa crescita stia proseguendo su ritmi vertiginosi. (…) «In tanti (editori) rischiano di dover sforare il budget già prestabilito (…) Se calassero le possibilità di ospitare gli espositori (un mare magnum che va dal semplice standista di fumetti, passando per i piccoli editori fino ai colossi televisivi come Netflix), che devono fare i conti anche con gli aumenti collaterali, di conseguenza scenderebbe la qualità dell’offerta della manifestazione. Un appello quanto mai apprezzabile che però nel passato non ha purtroppo prodotto alcun concreto riscontro (non certamente per colpa degli organizzatori).