Di Ciro Alessandro Sacco

Domenica 5 settembre è stato il giorno di chiusura della dodicesima edizione di Play – Festival del Gioco, dopo il salto dello scorso anno a causa della pandemia. Le aspettative degli organizzatori erano molto elevate, con il direttore di Modena Fiera che sperava nell’affluenza di “decine di migliaia” di visitatori (vedi “SPERIAMO NEL TUTTO ESAURITO”: LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DI PLAY 2021“). Lo sperato ‘tutto esaurito’ si è però verificato nella sola giornata di sabato, a detta di tutti coloro con cui abbiamo parlato caratterizzata da “gran folla”, a fronte di una più ‘tranquilla’ – ma non certamente vuota – giornata di venerdì (vedi “QUALCHE IMPRESSIONE SUL PRIMO GIORNO DI PLAY”) e una frequentata, ma non a livello di sabato, giornata domenicale. Gli organizzatori hanno naturalmente espresso la loro soddisfazione, Infoludiche raccoglierà e pubblicherà i commenti di una selezione di espositori nei prossimi giorni.

La giornata di domenica

Anche se è mancata la folla che ha caratterizzato il giorno precedente, domenica (solo giorno in cui sia stato presente) è comunque stata una giornata che ha visto un buon flusso di pubblico, ad occhio soprattutto composto da appassionati e… famiglie di appassionati. Anche se non sono mancare aree di tavoli sorprendentemente non occupate, si è comunque trattato di zone limitate e i giocatori non sono mai mancati in tutte le aree (come queste foto dimostrano). Anche sulla base dell’osservazione dei… sacchetti dei visitatori, la sensazione è che molti di coloro che sono venuti abbiano acquistato qualcosa: novità, giochi difficili da reperire (ad esempio da collezione e fuori catalogo, magari da decenni) e materiale in offerta (sempre presente data lòa enorme produzione anche in lingua italiana). Ho visto anche domenica code per poter accedere agli stand più grandi come Asmodee Italia.

I vari generi di giochi presenti

Il gioco da tavolo è stato come sempre il genere più seguito (per numero di giocatori impegnati in demo e partite varie, numero di tavoli occupati, espositori presenti con questo tipo di produzione, acquisti fatti, etc…) seguito da ampi settori dedicati al gioco di ruolo (davvero in forma in questo periodo, anche se l’età media dei giocatori continua a essere almeno di trent’anni) e al gioco tridimensionale (sebbene in spazi più limitati rispetto al 2019). Un po’ meno ampia, ma comunque vivace, l’area dedicata ai wargames (una volta giochi di simulazione, oggi boardgame storici). Decisamente assai poco rappresentati i giochi di carte collezionabili (Magic e Pokemon in testa), ma questa è una caratteristica ‘classica’ di Play e che non rispecchia il loro ruolo nel merito del gioco hobbistico (e non solo).

Gli espositori

Le aziende del settore hanno risposto molto positivamente al ritorno di Play con adesioni che andavano dai Grandi (ad esempio Giochi Uniti) a produttori più piccoli ma comunque attivissimi (ad esempio Acchiappasogni) oltre che una serie di negozi specializzati come Galactus (con giochi di ruolo, modelli Games Workshop e carte collezionabili) e Mondiversi (con molto materiale da collezione, specie nel campo delle produzioni della storica TSR). Non è comunque stata un’adesione unanime: a causa della pandemia, sono mancati operatori importanti del gioco hobbistico come Serpentarium, Raven Distribution, Wyrd Edizioni, uPlay e Game Trade che hanno preferito la prudenza.

Play Trade? Non pervenuta…

Nel corso della conferenza stampa il direttore culturale Andrea Ligabue aveva garantito la presenza di incontri ed eventi btb per discutere di questioni commerciali ed editoriali, situazione del settore e via elencando – riuniti, come accaduto negli anni passati, sotto l’etichetta Play Trade. Se eventi sotto questa egida hanno avuto effettivamente luogo, si è trattato di segreti custoditi in modo estremamente riuscito: nessuno degli addetti ai lavori con cui ho parlato (negozianti compresi) ne aveva notizia. Speriamo nel prossimo anno…

Giudizio finale

Anche se molto probabilmente Play 2021 non ha rappresentato il grandissimo successo in termini di pubblico che gli organizzatori speravano, è stato comunque (a giudicare da quanto ho visto domenica e da quanto mi è stato detto delle due giornate precedenti) un successo certamente molto importante (20mila visitatori, a detta degli organizzatori). Play 2021 – se non si considera Modena Nerd comunque organizzato da Modena Fiere – ha ridato il via alla stagione fieristica del settore (anche) del gioco e questo fa ben sperare per il futuro. Nel complesso comunque per me è stata una più che valida ripartenza, il giudizio è molto positivo e raccomando sempre una visita (se potete visitare una sola fiera ludica all’anno, visitate Play). Ma entrando nel dettaglio…

I punti a favore

Molto c’è di buono, buonissimo e ottimo in questa manifestazione: le strutture fieristiche e i servizi ad essa associati sono di prim’ordine; le file sono state gestite con efficienza e rapidità (un po’ più lente il sabato, vista la grande affluenza, ma nulla di paragonabile alle temutissime file di Lucca Comics & Games); i padiglioni sono stati allestiti con un occhio attento alla sicurezza e ‘corridoi’ molto ampi (anche se definire un’area di passaggio e una parte del cortile esterno ‘padiglione’ mi pare un po’ eccessivo); la quantità e varietà di espositori è stata molto ampia con una ricchissima offerta; il programma ‘culturale’ (incontri, eventi, tornei, dimostrazioni, etc) di buon livello complessivo; vari ospiti di primo piano (ad esempio Cole Wehrle, autore di Root, ed Enoch Fryxeklius, creatore di Terraforming Mars).

I punti da migliorare

Ma ci sono anche alcuni elementi su cui, a mio parere, si potrebbe lavorare: valutare la fattibilità di un servizio navetta dalla stazione alla Fiera di Modena; l’organizzazione di un servizio di streaming degli eventi di maggiore richiamo; un radicale ripensamento del programma Play Partner (che mira a ‘coinvolgere’ i negozianti nelle loro sedi) che ha avuto un’accoglienza decisamente modesta, magari da ‘fondere’ con Play Trade che resta una ottima idea se preparato pe tempo; celebrare anniversari importanti del settore del gioco con almeno un tributo in una delle sale a disposizione, scelta non fatta per il quarantesimo anniversario de Il Richiamo di Cthulhu.

La ‘mia’ Play

Attenzione: si tratta di un ‘report nel report’ con alcune considerazioni puramente individuali sulla fiera: se i diari di viaggio non vi piacciono, non leggete quanto segue!

Impegnato a girare per i padiglioni a cercare di ottenere una visione il più possibile completa della fiera non ho giocato a nulla ma non sono mancati stand, prodotti, personaggi e momenti che hanno attirato la mia attenzione. Nell’ambito dello shopping ho esercitato un ferreo autocontrollo, acquistando solo la versione italiana di Dynamic d100 di Alephtar Games (il gioco di ruolo ufficiale dei robot giganti creati da Go Nagai, se non sapete cosa sono siete troppo giovani per capire…), i (costosi ma irrinunciabili) Dadi Gatto per Il Richiamo di Gatthulhu (un vero bestseller!), il saggio Mettere in gioco il passato – La storia contemporanea nell’esperienza ludica (edizioni Unicopli) allo stand Oliphante, tre moduli per Dungeons & Dragons Classico (e lo storico cofanetto Mastering della 25 Edition prima della licenza di AD&D e il secondo numero della rivista Tante Storie di Ruolo) allo stand Mondiversi e perfino due scatole della prima edizione di Lex Arcana (una cellofanata!) del 1993 ma non rivelo dove!

Fra le personalità e addetti ai lavori del gioco ho parlato molto volentieri con Nando Ferrari (richiamato in servizio dalla pensione in occasione della fiera), Walter Obert, Marcello Missiroli, Gianfranco Fioretta, Paolo Guccione & Mirko Pelliccioni (il loro stand ha fatto da base operativa e punto di osservazione), Angelo Alvisi (una delle anime della rivista di giochi di ruolo Rune), Luca Chieli (titolare del negozio Emporio 45 Model di Città di Castello), Antonino Galimi (titolare di Urban Legend di Parma e anima del bellissimo e poderoso progetto del gioco di ruolo Etemenanki) e Nand (uno dei curatori della rivista ILSA – Informazione Ludica a Scatola Aperta).

A maggio 2022!