Il quotidiano on line lucchese Lo Schermo fa un esauriente riassunto dell’incontro avuto tra i vertici di Lucca Crea s.r.l. (la società che organizza varie fiere a Lucca tra cui primeggia Lucca Comics & Games) nelle persone del presidente e del direttore generale (DG) con la commissione partecipate (che ha come obiettivo la ‘supervisione’ delle aziende comunali come appunto Lucca Crea s.r.l.) del comune di Lucca. Nel corso della riunione il DG, dopo aver sottolineato i numeri e gli scopi raggiunti da Lucca Changes (“triplice l’obiettivo da realizzare” e naturalmente “l’obiettivo (…) è stato raggiunto”), ha poi affrontato il delicato tema delle manifestazioni nel 2021 e anche la salute economica della società (che nel 2020 ha visto nuove assunzioni). Lucca Crea s.r.l. e i suoi vertici continuano (giustamente) infine a difendere la scelta lungimirante di cogliere la ‘opportunità/necessità’ di affrontare le terribili conseguenze della pandemia (“il sistema delle fiere (…) nel 2020 ha perso l’80 per cento del fatturato” ha ricordato il DG) cercando di costruire nuove competenze e nuovi modi di coinvolgere il pubblico a distanza, differenziandosi drasticamente da altri eventi dei settori coperti da Lucca Comics & Games.

Lucca Changes 2021?

Per quanto riguarda Lucca Comics & Games, il DG avrebbe affermato che ora si può guardare al futuro, “un futuro in cui gli scenari sono ancora incerti ma che vedono sempre più probabile che la manifestazione anche nel 2021 abbia una grande parte in digitale e in remoto”. Al momento però la società preferisce comprensibilmente “non partecipare (…) al valzer delle date” a fronte di una situazione in costante mutamento (e probabilmente nella speranza che i vaccini vengano inoculati in massa entro il primo semestre dell’anno) ma nell’attesa sta “replicando il modello 2020” in attesa di meglio “capire come organizzare la manifestazione”. Nella discussione sullo stato di salute della società comunque il DG ha comunque affermato che “tutto ci fa pensare che si possa realizzare un 2021 in linea con l’anno passato” (quindi probabilmente replicando in gran parte la formula di Lucca Changes) in attesa di un più felice 2022 in cui si possa “tornare a pieno regime”.

La salute di Lucca Crea

“Al momento la società è liquida e capitalizzata” ha riferito il DG anche se le difficoltà sono inevitabilmente state molto significative data la perdita quasi totale delle entrate generate dall’evento principe. Nondimeno Lucca Crea s.r.l. avrebbe “la possibilità di fronteggiare anche un altro anno di criticità senza grosse difficoltà”. Tuttavia, a fronte del crollo verticale delle entrate “sta compiendo tutte le azioni possibili e necessarie per ottenere l’indennizzo tramite il fondo ristori, il ristoro Mibact previsto per gli enti fieristici e altre attività come la richiesta di abolizione dell’Imu e del credito d’imposta”. Cifre per ora non sono state pubblicate, attendiamo il nuovo bilancio di Lucca Crea s.r.l., ma leggendo fra le righe si comprende le (modeste) entrate sono arrivate “da un po’ di advertising personalizzato”, da Amazon “dove Lucca Changes ha avuto un suo store brandizzato” (estremamente criticato da più parti ma scelta inevitabile in un contesto come quello della pandemia) e in qualche misura dai Campfire e dalla Bag of Lucca.

Temi non affrontati

La riunione è stata naturalmente guidata dalla conversazione tra vertici di Lucca Crea s.r.l. e i membri della commissione partecipate e quindi non si sono toccati temi critici a parte un singolo consigliere che avrebbe invitato a “vedere le cose che nell’edizione di Lucca Changes non sono andate benissimo” specificando ad esempio “videoconferenze dove è mancata l’interazione”. Lucca Crea s.r.l.ha invece dovuto gestire questioni ben più complesse delle videoconferenze in cui mancava l’interazione: l’ondata di critiche per l’accordo (comunque inevitabile) con Amazon a fronte della proclamata intenzione di aiutare i negozi (la risposta che “le utenze sono diverse” non ha convinto nessun critico), il tema della paga ai collaboratori temporanei e avventizi (i cosiddetti ‘felpati’) che non sono certo stati usati nel 2020 ma hanno agitato discussioni anche lo scorso anno, una generale scarsa tolleranza nei confronti di chi non vedeva in Lucca Changes un rimpiazzo di Lucca Comics & Games ma un’altra manifestazione (definiti da vari personaggi che lavorano, collaborano o sono legati a Lucca Crea s.r.l. come “persone che non ci arrivano”, “direttori generali da salotto” e perfino “malelingue”), l’esistenza di Campfire privi di qualsiasi evento e infine il tentativo di creare un evento alternativo ai Campfire, ALF Comics & Games, seguendone lo stesso modello di presenza diffusa ma ad organizzazione orizzontale e non verticale. Speriamo che il nuovo anno porti più accettazione del diritto ad avere idee diverse e una paga migliore.