E’ da ieri che, a causa dell’annunciata chiusura di Fantasy Flight Games (FFG) Interactive, si susseguono notizie di una probabile ulteriore chiusura, quella del reparto GdR (incaricato della fase di design e produzione)= della Fantasy Flight Games. Ma cosa sta accadendo davvero?

La chiusura (annunciata) della Fantasy Flight Games Interactive

Qualche giorno fa avevamo assistito alla chiusura del brand figlio, FFG Interactive, divisione nata nel 2017 e fortemente voluta dalla stessa Asmodee: aveva come mission la creazione di intrattenimento videoludico tratto dai giochi più noti del catalogo FFG e implementazioni digitali per alcuni giochi da tavolo. Malgrado le alte aspettative, in realtà l’unico prodotto uscito è stato The Lord of the Rings: Adventure Card Game, disponibile sulla sola piattaforma Steam: per quanto il gioco sia stato implementato fino a fine dicembre del 2019, non si può dire che abbia imposto la sua presenza sul mercato. Fare dellla FFG Interactive una copia della divisione Asmodee Digital che, invece, non manca di molti titoli disponibili anche per più piattaforme è stato, quindi, un obiettivo del tutto mancato. Si può dire che la notizia della chiusura abbia avuto una eco molto grande a causa più dell’importanza della casa madre che del contributo che la FFG Interactive aveva portato ai suoi introiti.

I (molto probabili) licenziamenti nel reparto GdR

A seguito delle ultime notizie anche Sam Bailey che, in precedenza, ha lavorato come designer per la FFG per tre anni rivela un altro retroscena importante su un suo post su Reddit: “Most, if not all, the RPG department has been laid off. Numerous other employees have been cut in an large reorganization of the the entire studio following the departure of several key members of the company that have been there for years”. Parole che scuotono subito il web e a cui si aggiunge il particolare rivelato a Gamasutra da quella che il sito definisce ‘fonte vicina alla situazione’ che quantifica in dieci i licenziamenti e ribadisce come il reparto GdR ne sia coinvolto: “A source close to the situation estimates that over 10 people have been let go from Fantasy Flight Games, and that the customer service department and tabletop RPG department are also expected to shutter as a result”.

E alcune voci arrivano addirittura a contare ben quattordici persone lasciate a casa mentre Tim Huckelbery (uno degli autori dietro i giochi di ruolo Dark Heresy, Legend of the Five Rings e Star Wars) ci informa di essere uno dei numerosi licenziati. Notizie più chiare non sono a oggi disponibili, anche dato il silenzio della casa editrice in merito.

Ma il reparto GdR chiuderà davvero?

I messaggi sono certamente contrastanti perché se da un lato si vocifera insistentemente di licenziamenti corposi e chiusura vicina del reparto GdR, dall’altro bisogna tener conto che nella comunicazione ufficiale della Fantasy Flight Games nulla lascia intendere la futura cessazione di collane di giochi di ruolo. Ricordiamo, infatti, che solo il 6 gennaio veniva rilasciata dal sito della casa editrice la notizia del futuro lancio di un’ambientazione ispirata a Keyforge (il gioco di carte su cui la FFG ha molto puntato nell’anno precedente) e supportata dal regolamento universale Genesys, il sistema di gioco di cui FFG è proprietaria. Il manuale di più di duecento pagine dovrebbe essere pubblicato nella primavera del 2020: è logico, quindi, annunciare un prodotto di un settore potenzialmente già abbandonato? Per i sostenitori della tesi ‘La FFG chiuderà il settore GdR’ la risposta affermativa è ovvia, cos, come lo sono le supposte motivazioni, seppur non tutte supportate effettivamente da dati consultabili. Le due principali sono:

  1. Il fondo d’investimento che nel 2018 ha acquistato da Eurazeo la Asmodee, la francese PAI Partners (“prima società europea di private equity”, investimento puro), è intenzionata a massimizzare i profitti e la chiusura di alcuni rami ‘secchi’ è in linea con quanto richiesto dai nuovi proprietari.
  2. I titoli del catalogo sono, collane Star Wars a parte, poco seguiti e, generalmente, di scarso successo commerciale.

La verità, però, è che, sensazionalismi a parte, non sappiamo davvero cosa abbia intenzione di fare la FFG a fronte della necessità di rientrare nelle perdite causate (anche) dall’apparente fallimento del progetto FFG Interactive. Ma le opzioni possibili non sono tutte così oscure, la casa editrice potrebbe decidere di:

  • chiudere effettivamente il reparto gioco di ruolo abbandonando il settore: in tal caso i concorrenti esulteranno e potrebbe esserci anche una corsa ad accaparrarsi qualche diritto orfano;
  • esternalizzare completamente il lavoro di design valendosi di professionisti o game studio indipendenti (o quasi): quest’ultima è una scelta comune a molti operatori nel settore GdR e che, in fin dei conti, era già presente in parte nel modus operandi della FFG dove il reparto GdR faceva più da assemblatore e correttore di materiale prodotto all’esterno dei suoi uffici;
  • lasciar morire le linee ‘minori’ per concentrarsi solo sui titoli principali: alcuni, probabilmente, sosterranno che ciò sia già stato fatto, ma la lista dei GdR non più supportati potrebbe ampliarsi.

Non si può far altro che attendere, vedere… e sperare.