Di Ciro Alessandro Sacco

(A integrazione di questo articolo abbiamo chiesto un’intervista al direttore artistico di Play e attendiamo una sua gradita risposta) 

Il 14 ottobre Play ha annunciato un nuovo cambiamento di data per la manifestazione che è stata spostata dall’11 al 13 settembre, una scelta che ha sorpreso non pochi addetti ai lavori e appassionati data la vicinanza con Spiel (dal 22 al 25 ottobre) e con Lucca Comics & Games (dal 28 ottobre al 1 novembre). La vicinanza con Lucca Comics & Games (in una intervista rilasciata al sito Lucca In Diretta Emanuele Vietina, direttore generale di Lucca Crea, e Mario Pardini, presidente, esplorano varie possibilità per la fiera toscana) è particolarmente d’impatto dal momento che attira, nell’ambito del gioco, gli stessi espositori e una parte importante del pubblico hobbistico. La fiera tedesca invece attira (dall’Italia) solo i giocatori hobbisti più appassionati (visti i costi e le distanze) ma molti editori italiani di giochi la frequentano per proporre – ad esempio – le loro produzioni originali a potenziali partner esteri e cercare licenze e accordi di coproduzione.

La partecipazione a due (o tre) fiere come espositori, con tutto quanto ne consegue in termini di costi e pianificazione, non è certamente una decisione da prendersi alla leggera soprattutto se le date sono ravvicinate come in questo caso. La scelta di spostare l’evento a settembre potrebbe essere frutto del desiderio di cercare di salvare l’evento: un annullamento porterebbe a onerose ed inevitabili richieste di rimborsi da chi abbia acquistato abbonamenti, biglietti e spazi espositivi. Non vi è peraltro alcuna garanzia che la fiera possa effettivamente tenersi, anche se la pandemia comincia a mostrare segno incoraggianti di riduzione e messa sotto controllo, e in che forma, dal momento che il ben noto ‘distanziamento sociale’ potrebbe essere disastroso per una fiera caratterizzata e apprezzata per il grandissimo spazio dato al gioco giocato. Per venire incontro ad almeno le richieste dei visitatori che già avevano pagato ma non possono o vogliono (forse) partecipare nelle nuove date, gli organizzatori hanno annunciato che sarà possibile chiedere un rimborso “al netto delle spese di gestione registrate” ma solo fino al 3 maggio. Non sappiamo se analoga offerta sia stata rivolta anche agli espositori.

Abbiamo interpellato, non tutti hanno comunque risposto, una serie di operatori del settore per sondarne la reazione alla notizia del cambiamento di data e sulla loro volontà di partecipare o meno all’evento di settembre (posto abbia luogo). La maggioranza di chi ha risposto ha espresso comprensione se non soddisfazione per la decisione di tentare di tenere Play a settembre come  Dreamlord Press, editore di giochi di ruolo (“E’ un buon tentativo, nella situazione, di provare a mantenerla, visti gli interessi in corso”), Alephtar Games, editore di giochi di ruolo (“Comunque positivo, stanno cercando di salvare il salvabile”), Need Games, editore di giochi di ruolo e tavolo (“Siamo contenti che si sia deciso posticipare il Play per il back to school invece che annullarlo”) e  DV Giochi, editore di giochi da tavolo (“Il cambio di date di PLAY era indispensabile”).

Non manca però un consistente drappello che esprime dubbi sulla effettiva possibilità di svolgimento della fiera come Serpentarium Games, editore di giochi di ruolo (“sarà poco probabile che a settembre le cose siano così diverse da poter permettere alle persone di partecipare in sicurezza a una fiera del genere”), MS Edizioni, editore di giochi da tavolo e ruolo (“è veramente difficile fare previsioni. Dovremo aspettare e capire le condizioni che dovremo affrontare”), Ghenos Games, editore di giochi da tavolo (“E’ da valutare ancora tutto in base a cosa succederà nei prossimi tre mesi”), edizioni Librarsi, editore di librogame (“siamo convinti che difficilmente sarà possibile fare fiere quest’anno”) e DV Giochi, editore di giochi da tavolo (“l’annullamento dell’edizione 2020 potrebbe diventare inevitabile”).  E c’è chi dà non solo Play ma tutte le fiere di settore perse come Rune, rivista di giochi di ruolo (“forse per tutti si dovrebbe accettare con umiltà che quest’anno sciagurato ha impedito lo svolgimento regolare delle nostre amate fiere del settore”) e Pendragon Game Studio (“per la salute di tutti auspichiamo nessuna fiera per tutto il 2020”).

Per quanto riguarda la partecipazione, una parte consistente degli editori contattati ha confermato la sua volontà di partecipare come Dreamlord Press (“Se si fa, sì, parteciperemo”), Edizioni Librarsi (“se si farà noi ci saremo”), Need Games (“il nostro supporto a Modena non è in discussione. In un modo o nell’altro ci saremo”), UPlay (“pensiamo di sì”), MS Edizioni (“dovremo capire in quale modo modulare la nostra presenza e quali attività sarà possibile fare o non fare”) e Ghenos Games (“sì certo!”). Alcuni però attendono di vedere come si evolverà la situazione prima di prendere precisi impegni, ad esempio Serpentarium Games (“dovremmo decidere (…) cosa fare”), Rune (“non abbiamo ancora preso una decisione definitiva”) e DV Giochi (“Non abbiamo ancora preso decisioni definitive riguardo la presenza di dV Giochi nelle fiere del 2020”).