“2020 severo maestro, i negozi nel primo anno del Covid” è una serie di articoli dedicata a come una serie di negozi (semi)specializzati ha vissuto il primo e più brutale anno della pandemia. In questi articoli, scritti dai negozianti stessi, si riflette su cosa sia andata male, su cosa sia andata bene, sulle lezioni apprese e sulle aspettative per il futuro.

Di Andrea Valla

Il 2020 si è chiuso inaspettatamente in maniera positiva. Inaspettatamente perché eravamo preparati al peggio, con due mesi di chiusure e la seconda ondata dopo l’estate che avrebbe potuto compromettere il Natale. Il nostro sito internet ha retto bene e ci ha permesso di avere fatturato anche nei mesi di lockdown totale. Inoltre il Natale non ha risentito più di tanto delle misure imposte dai dpcm. Abbiamo notato una maggiore organizzazione da parte dei clienti che si sono spontaneamente distribuiti meglio durante tutto il periodo di dicembre, coprendo giornate e fasce orarie solitamente scariche. Prodotti come LEGO, puzzle, giochi da tavolo, hanno avuto un incremento notevole. Una nota dolente riguarda il nostro secondo negozio, aperto a giugno 2020 a Civitanova nel Cuore Adriatico, un centro commerciale: da novembre 2020, indipendentemente dalle zone e dalle eccezioni dell’articolo 23 (beni necessari), il negozio è chiuso nei festivi e prefestivi. A dicembre siamo stati chiusi quindici giorni, con una perdita di fatturato potenziale enorme.

Per il 2021 mi auguro che la campagna di vaccinazione progredisca velocemente in modo da poter allentare tutte le restrizioni dall’estate in poi. La prima parte del 2021 è stata peggiore del 2020, mi auguro che il ritorno alla normalità coincida anche con una maggior voglia delle persone di tornare a frequentare e vivere i negozi.