L’Italia è purtroppo il terzo paese al mondo per incidenza del coronavirus COVID19 e le conseguenze di questa epidemia si segnalano, evidentemente, in tutti i settori fra cui, inevitabilmente, il piccolo e colorato mondo italiano del gioco. I primi elementi a essere stati colpiti sono stati ovviamente le manifestazioni grandi e piccole, dai tornei di negozio e dalle serate ludiche fino alle manifestazioni più grandi. Play, il più grande evento dedicato solamente al gioco in Italia, ha spostato la sua edizione 2020 al 22-24 maggio mentre eventi più piccoli come Cartoomics si sono addirittura spostati molto più in là (nello specifico il 2-4 ottobre). Molti negozi specializzati hanno chiuso le sale gioco, soprattutto nelle regioni del Nord più colpite dal coronavirus, e anche numerose associazioni hanno ridotto o cancellato i loro appuntamenti di gioco.

L’opinione degli editori

Lo spostamento di Play non può non avere un grande impatto sull’attività degli editori italiani, grandi e piccoli che siano, essendo l’appuntamento modenese uno dei due immancabili accanto a Lucca Comics & Games. Abbiamo raccolto un giro di commenti da parte di una selezione di editori di ogni dimensione, dalle multinazionali agli editori amatoriali, e la posizione pare molto articolata passando da business as usual a ritardi di pubblicazione:  nella prima categoria abbiamo ad esempio Asmodee Italia, filiale italiana dell’omonimo colosso francese (“da molti anni non facciamo uscite collegate alle fiere” anche se va detto che ci sono spesso uscite ‘anticipate’ rispetto alla data ufficiale che scatenano le ire di molti negozianti…), Wyrd Edizioni, editore soprattutto di giochi di ruolo come il fantascientifico Coriolis  (“le uscite Wyrd seguono un programma mensile stabilito, quindi Play non ha effetto in generale“) e DV Giochi, editore di giochi da tavolo soprattutto noto per il western Bang! (“l’uscita dei nuovi giochi rimane invariata: quindi fine marzo!”); tra quelli in cui invece il calendario è stato influenzato da questo mutamento di data contiamo invece MS Edizioni, editore del bestseller Root (l’impatto “sarà positivo” perché “c’è più tempo per tutto”), Red Glove, noto per il bestseller Vudù (giochi “ne faremo uscire di più”), Need Games (“abbiamo il lancio di due linee molto importanti quindi stiamo valutando per il bene di tutti – nostro, dei negozi e dei giocatori”) e Quality Games, la cui uscita del gioco di ruolo ‘antica Roma ucronica’ Lex Arcana è molto attesa (“stiamo riorganizzando tutto alla luce dello spostamento della Play”). Gli editori amatoriali sono probabilmente i più colpiti dalla nuova data, spesso non avendo una distribuzione all’ingrosso e contando quasi completamente sulle vendite dirette al pubblico, ma non tutti hanno spostato le uscite: Alleanza Games, il ‘cartello’ di editori amatoriali di giochi di ruolo (ora però distribuito da Magic Store) ci ha inizialmente scritto che “ci sono poche novità in arrivo a Play” per poi aggiungere che l’uscita più “prominente”, il gioco di ruolo Not The End, “sarà disponibile come promesso da aprile” ma va detto che questo gioco è stato pubblicato grazie a una campagna di finanziamento collettivo. Gli editori della seconda serie di Rune, la rediviva rivista di giochi di ruolo, faranno uscire il secondo numero (o terzo, considerando il numero 0) sempre in occasione di Play pur cercando di completare il lavoro preparatorio come inizialmente preventivato. E inevitabilmente c’è chi non ha risposto, chi ha annunciato annunci in futuro come Giochi Uniti (“daremo novità il prima possibile”) o rimandato semplicemente al proprio listino come Ghenos Games.

La situazione dei negozi

In un sondaggio informale da noi condotto fra ventidue negozi fra i più attivi e conosciuti una dozzina ha dato, alla domanda sull’andamento del mercato, una risposta abbastanza rassicurante (“ho registrato un lieve calo”, quasi tutti a Nord ), cinque non hanno segnalato problemi (“nessun effetto, tutto come prima”, sparsi a Nord e al Centro) e tre purtroppo hanno segnalato un momento di particolare criticità (“ho registrato un forte calo”, due di questi si trovano – non sorprendentemente – in Lombardia e uno, un po’ a sorpresa, in Liguria). Non sono mancati due negozi in controtendenza che invece hanno segnalato un miglioramento (“va meglio, la gente sta in casa e gioca di più!”, entrambi in Piemonte).