La testata originale

Rune è stata la prima rivista italiana dedicata al gioco di ruolo (e molto più limitatamente al gioco da tavolo e alla narrativa fantastica) a comparire in edicola alla fine del 1990, nascendo da una fanzine (rivista amatoriale fotocopiata) omonima e con inizialmente alla guida gli stessi redattori. Non è però la prima rivista italiana di giochi di ruolo in assoluto, onore che spetta a Crom (a sua volta nata da una fanzine omonima) apparsa inizialmente nel 1989 e il cui nucleo redazionale darà poi vita alla rivista Kaos che apparirà nel 1991. Rune ha avuto una vita breve e tormentata, con vari cambi di redazione ed editore, ma è rimasta nel cuore di molti appassionati dell’epoca al punto di risultare ancora la rivista preferita negli storici sondaggi del negozio I Giochi dei Grandi di Verona (apparsi nel leggendario Catalogo Generale) durante uno dei periodici ‘interregni’ senza uscita alcuna. Il suo ultimo numero, il tredicesimo, compare nel 1996: tredici numeri in sei anni a dimostrazione delle difficoltà di uscita ma anche del desiderio di molti di vederla continuare.

La reincarnazione

In un contesto che appare estremamente ostile alla pubblicazione di riviste di giochi, specie in un paese come l’italia dove queste pubblicazioni non hanno mai goduto di grande fortuna, sembrava davevro improbabile che ci fossero tentativi di riesumare un prodotto editoriale dedicato a un genere minoritario come il gioco di ruolo (non mancano invece molte iniziative on line, alcune di valore come la fanzine Anonima Gidierre di cui abbiamo parlato spesso) in versione cartacea. A inizio dell’anno invece si era brevemente diffusa la notizia che un collettivo composto da Edizioni Scudo e Associazione Fulcrum avrebbe ripreso in mano la rivista Kaos (la più longeva rivista di giochi di ruolo in Italia e una delle più longeve al mondo) dopo che il suo ultimo numero (il settantacinquesimo) era comparso nel 2002. Questo progetto però si era rapidamente dissolto tra le polemiche tra parte della vecchia guardia e chi aveva lanciato l’idea (con accuse pesanti e perfino minacce di querele) su cui non ci pronunciamo. A questo punto due vecchi direttori della prima versione di Rune si erano fatti avanti offrendo la loro benedizione per un recupero della ormai davvero storica testata.

Rune 2.0

La nuova versione della rivista, ribattezzata ‘rivista di giochi di ruolo e da tavolo’ e con una grafica che ricorda un po’ quella dei primi numeri di Kaos, farà il suo esordio alla convention Play con il coinvolgimento di Ciro Alessandro Sacco e Danilo Moretti (rispettivamente direttore editoriale e grafico dei primi cinque numeri) che forniranno alcuni articoli, in testa una panoramica della storia della rivista originale dal numero 1 al numero 13. Altri contenuti previsti sono un’intervista all’illustratore Paolo Parente, una sezione dedicata al gioco di ruolo d’annata (il cosiddetto ‘old school’), un racconto di fantascienza, materiali di gioco per i giochi di ruolo L’Ultima Torcia, Le Notti di Nibiru, Savage Worlds, Super Adventures e ovviamente altro ancora. Scrive Luca Oleastri di Edizioni Scudo: “Rune è un mook, ossia una fanzine con un design che richiama le ‘riviste di settore’ di lusso, stampata con una copertina brossurata e su carta di alta qualità e grammatura. I contenuti spaziano da articoli di approfondimento a inserti di avventura pronti per essere giocati. Il numero 0, composto da 100 pagine, è uno speciale in versione più ridotta rispetto a quelli che si prospettano essere i prossimi numeri. Per scelta editoriale RUNE non contiene recensioni e non fa distinzioni sul contenuto o sulla provenienza dell’articolo, ma solo sulla sua qualità”. Recensiremo il numero zero appena disponibile, la rivista dovrebbe essere disponibile non solo alla manifestazione e con print on demand ma anche in alcuni negozi specializzati.