Il problema

Benché Lucca Comics & Games sia, di gran lunga, il più importante evento per la città di Lucca, non sono mai mancate discussioni e perfino polemiche in merito all’impatto che la manifestazione ha sul tessuto urbano. Uno speciale oggetto di discussione è stato il cosiddetto ‘ex campo Balilla’, la grande area di prato a ridosso delle celebri mura su cui viene installato regolarmente il padiglione Carducci (Lucca Games) che viene sottoposto a un prevedibile ed enorme impatto nel corso dei preparativi , durante e dopo la manifestazione. Le discussioni e le polemiche si sono ampliate da quanto Lucca Crea (nelle sue varie incarnazioni) ha cominciato a usare anche parte delle Mura installandovi ad esempio un certo numero di stand esterni all’area perimetrata in cui si accede con biglietto. Va però anche detto che il suddetto ex campo è sempre stato riseminato e il manto erboso puntualmente ricostruito. Questo però non ha mai messo fine ai brontolii della parte di Lucca che vive la fiera con un senso di insofferenza e gradirebbe, se non liberarsene completamente, quantomeno toglierla dal centro storico.

L’attualità

Benché si sia solamente a gennaio, a seguire la stampa locale il problema dell’uso del prato e delle Mura sembra essere nuovamente di attualità a Lucca, forse anche in connessione a polemiche di uso politico (non nuove sul tema, lo sconfitto candidato a sindaco del centodestra ha espresso la propria posizione attaccando – inevitabilmente – sindaco e giunta in carica). A fronte della nuova ondata di discussioni Lucca Crea ha preso una posizione molto netta in cui dichiara, scrive l’edizione lucchese de La Nazione, dichiarando che l’uso del prato per il padiglione Carducci è “insostituibile” e che il padiglione non è una sorta di isola separata ma “parte integrante di un ecosistema complesso, fatto di interazioni di grandi gruppi editoriali e contenuti culturali”. Le alternative che sono state proposte, alternative peraltro non nuove e sempre scartate in passato, non sono accettabili: “il Polo Fiere non potrebbe ospitare il padiglione Games, a causa delle ridotte dimensioni (il 60% del padiglione Carducci)” ricordando peraltro che il suddetto padiglione Carducci “sprigiona una capacità reddituale di circa quasi 2 milioni di euro, mentre incide sulle spese del festival per meno del 2% dei costi“; anche l’area degli ex Vivai Testi viene respinta in quanto troppo lontana dalla zona principale della manifestazione. Anche l’assessore alla Cultura ha espresso il suo pieno sostegno a Lucca Crea, scrive Lucca In Diretta, affermando che “la localizzazione al Balilla rappresenta il valore aggiunto che ha fatto crescere le nostre manifestazioni più importanti” e che quindi ” lo spostamento della sezione Games di Lucca Comics non è oggi all’ordine del giorno”. Anche la Confcommercio di Lucca ha preso posizione, una posizione politicamente di grande valore in città, ribadendo che il futuro dei Games nell’ex campo Balilla è “imprescindibile” come scrive La Gazzetta di Lucca.

Decrescita infelice?

L’intervento di Lucca Crea si chiude con un commento che vorrebbe probabilmente essere un invito alla riflessione su quanto parte della città chiede e sul costo legato al suo ottenimento: “se si vorrà spostare il padiglione Carducci dall’ex Campo Balilla astrattamente è anche possibile farlo, nella consapevolezza di avviare una decrescita” con inevitabili ricadute dal momento che “significherebbe infliggere un colpo durissimo se non mortale, al progetto unitario del festival e a quello dedicato alla cultura ludica” e che “il danno, economico e d’immagine, non solo per Lucca Comics and Games, è ovvio e incalcolabile“. Non manca un richiamo alla costante espansione di manifestazioni concorrenti, scrivendo che “festival simili in Toscana raddoppiano e crescono con il sostegno degli enti locali e regionali. Lucca Comics & Games, no. Anzi” e che “gli editori del gioco sapranno trovare fiere e festival alternativi, in grado di investire e credere nella relazione tra città e editoria”.