Di Ciro Alessandro Sacco

Play 2020 cancellata

Quanto molti si aspettavano e in molti casi auspicavano alla fine è accaduto: l’edizione 2020 di Play – Festival del Gioco non si farà e si unisce al lungo elenco di manifestazioni ludiche in tutto il mondo cancellate causa pandemia. Il 1 luglio gli organizzatori avevano confermato l’edizione 2020 (leggi PLAY FESTIVAL DEL GIOCO CONFERMA L’EDIZIONE 2020 E SCOPPIANO POLEMICHE) scatenando una serie di discussioni e polemiche sull’opportunità o meno dello svolgimento della manifestazione. Più preoccupante ancora per Modena Fiere (ente che organizza la manifestazione) l’ostilità dimostrata da molti e sempre fedeli espositori all’idea di uno svolgimento della fiera stessa, con un apparente boicottaggio di massa che avrebbe drasticamente ridotto l’appeal di Play 2020. Alla fine, dopo un post su Facebook in cui gli organizzatori annunciavano, in sostanza, di stare ascoltando le osservazioni e le critiche provenienti dal “mondo del gioco” il nuovo annuncio del 7 luglio che annuncia un arrivederci al prossimo anno (con data ancora indefinita). Modena Fiere scrive nel suo annuncio che “pur essendoci le condizioni normative per poter organizzare in sicurezza il Festival del Gioco a Settembre, ascoltandovi ci siamo resi conto che non avrebbe potuto adempiere al suo ruolo” e che quindi meglio “annullare l’edizione 2020 ed iniziare subito a progettare l’edizione 2021 con tutti i nostri partner”. Naturalmente questa decisione avrà un certo impatto economico su Modena Fiere che comunque promette “saranno rimborsati i biglietti acquistati e le quote di partecipazione già versate. Entro pochi giorni provvederemo ad inviare mail a tutti i visitatori ed espositori per dettagliare le modalità con le quali richiedere i rimborsi”. Teniamo a sottolineare di avere richiesto una intervista in merito alla scelta di confermare l’evento agli organizzatori di Play, per il tramite dell’ufficio stampa, senza avere alcuna risposta come avremmo auspicato per completezza.

La rivolta degli editori: un fattore decisivo?

Abbiamo mandato un paio di domande a numerosi editori, grandi e piccoli, che in passato avevano partecipato a Play per sondare le loro reazioni all’annuncio della conferma e coloro che avevano risposto avevano chiaramente espresso il loro rifiuto a partecipare o attendevano prima di esprimere commenti. Il fatto che molti avessero comunque preferito non esprimersi faceva pensare a un diffuso sentimento di sconcerto e disapprovazione. Tra coloro che ci avevano risposto con il rifiuto a partecipare ci sono realtà di ogni dimensione come DV Giochi (“ci sembra prematuro e rischioso affrontare una situazione come Modena Play”), Uplay (“abbiamo deciso, con dispiacere, di non partecipare alla prossima manifestazione di Play Modena. Il motivo è legato alla pandemia”), Serpentarium (“per la prima volta, dopo tanti anni, resteremo a casa. Il Covid-19 non è ancora sconfitto”), Space Orange42 (“noi abbiamo abbandonato tutte le fiere fino a fine anno già ad Aprile 2020“), Horrible Games (“avevamo ritirato la nostra partecipazione a PLAY 2020 già quando era stata rimandata la prima volta, durante l’emergenza per il Covid-19″) e la redazione di Rune (“in fiera come redazione non saremo presenti, è una grande sofferenza fare questo ma per motivi di sicurezza non è per tutti un rischio troppo grande“). Molti altri avevano fatto presente la loro preferenza direttamente e in privato all’organizzazione e questa pressione è stata con ogni probabilità decisiva.

Lucca Comics & Games

Inevitabilmente e ancora più di prima gli occhi sono adesso puntati su Lucca Crea, società organizzatrice di Lucca Comics & Games, la cui edizione 2020 sembra essere ancora più in dubbio. Gli organizzatori avevano fornito come “scadenza scolpita” la data del 28 giugno per l’annuncio di una decisione, come si legge in questo articolo su Lucca In Diretta. La scadenza è arrivata ma nessun annuncio è stato fatto: interpellato in merito, il settore comunicazione di Lucca Crea ci ha risposto il 6 luglio che “siamo consapevoli di avere un pochino di ritardo ma questo è dovuto solo alle contingenze del periodo (per noi e per tutti i nostri interlocutori) e alla grande importanza di questa comunicazione, che vogliamo gestire con massima cura. Si tratta di pazientare ancora qualche giorno”. Siamo tutti in attesa.