Il 2022 è stato un anno interessato da grandi aumenti che hanno interessato anche il piccolo mondo del gioco hobbistico. Praticamente tutti gli editori di giochi da tavolo più noti hanno aumentato i prezzi delle ristampe dei giochi più popolari e quelli di novità in qualche misura ‘paragonabili’ (a livello di componentistica e complessità produttiva) a giochi già esistenti. Le ragioni addotte sono una triste litania ben nota a chiunque segua anche poco i mass media: aumenti dei materiali, dei trasporti, dei processi di fabbricazione, del lavoro, dell’energia… Questo aumento dei prezzi andrà certamente a vantaggio di chi fa del prezzo tagliato la propria strategia principale di mercato, quando non la sola esistente, mentre chi non vuole e/o non può seguire questa strada deve cercare di fare il possibile per ‘adeguarsi’. Ma qual’è stata la reazione dei giocatori, hobbisti e non, a questa ondata di aumenti? Lo abbiamo chiesto a vari editori, ma pochissimi hanno accettato di rispondere e questo pare dimostrare la ‘delicatezza’ della domanda, e a molti negozianti che invece hanno risposto in buon numero. E non poteva mancare un sondaggio su un grosso gruppo di Facebook per cercare di sentire le percezioni della parte più appassionata ed entusiasta del popolo giocante. Ecco le risposte!

EDITORI

Acheron Books: “al momento non abbiamo notato flessioni particolari. In realtà alle fiere storiche a cui abbiamo partecipato si è venduto anche di più degli altri anni”.

Serpentarium: “Serpentarium per ora non ha alzato i prezzi dei prodotti “Novità” (L’Ultima Torcia aveva avuto un piccolo rialzo un anno e mezzo fa, Sine mantiene da tanto gli stessi prezzi), ci siamo invece mossi riducendo un po’ le tirature per alcuni prodotti (scendendo sotto le 1000 copie) e passando le novità della linea L’Ultima Bomba alle sole uscite Pdf, per fornire sempre supporto ai Giocatori senza… finire sotto un ponte! Alcune ristampe, il cui prezzo originale era allineato ai costi di diversi anni fa (ed era già allora al limite della decenza) sono state aumentate di un 10% ma al momento non si sono visti cali di interesse o critiche sul costo (c’è da dire che più o meno noi facciamo A4 cartonati o diamo una coppia di manuali A4 a colori al prezzo a cui altre case editrici fanno A5 cartonati o persino brossurati, quindi i nostri prezzi restano veramente “popolari”). Credo che il gioco di ruolo in generale (o almeno i nostri), per quello che da a livello di longevità, piacere di lettura e qualità ludica, costi tradizionalmente veramente poco, e l’aumento di 2 o 3 euro non diventerà un ostacolo a una passione così potente!”

Asmodee Italia: “Stando ai dati NPD il sell out continua a essere buono, ma sicuramente le persone sono più caute negli acquisti per tutta la serie di rincari che impattano su ogni tipo di consumo.”

Anonimo:“Lo scontrino medio si è molto abbassato ma credo più in relazione allo scarso aiuto ricevuto dai cittadini da parte dello stato piuttosto che dall’aumento del prezzo dei giochi. I risparmi degli italiani sono andati su energia e benzina spostandosi da prodotti di consumo meno essenziali”.

NEGOZI

  • Jolly Joker Game Café (negozio, Torino): “E’ ancora presto per capire quale sarà la reazione degli acquirenti. Il mercato dei giochi da tavolo ha cicli stagionali e siamo nel periodo storicamente calmo dell’anno. certo è che con l’aumento dell’inflazione il potere d’acquisto scenderà, ma non è un’esclusiva del settore dei giochi”.
  • Urban Legend (negozio, Parma): “Si, abbiamo notato una diminuzione delle vendite, che però stiamo imputando al florilegio settimanale delle fiere, in cui i clienti amano comprare a tutti i costi. D’altro canto abbiamo sicuramente più clienti attenti al prodotto che fanno scelte mirate o nei casi più “patetici”, scouting per capire e vedere il gioco per poi comprarlo nelle solite note vetrine online”.
  • Avalon (negozio, Roma): “Al momento stiamo osservando sia nella nostra realtà che in quella di altri colleghi, sia specializzati e non, una significativa diminuzione di vendite. Personalmente vediamo un’insieme di fattori che dobbiamo gestire: calo fisiologico delle vendite post Covid e limitazioni (sbornia di cui hanno usufruito principalmente i canali di vendita online); rincaro dei prezzi che aveva iniziato a dare segnali un anno fa con il continuo incremento dei trasporti e che a valanga influenza ogni genere di ambito merceologico; l’incertezza, che ha sempre avuto un impatto forte sul consumo; percezione del prodotto con un nuovo prezzo: un prodotto nuovo con un prezzo più alto rispetto alla sua collocazione ha una percezione diversa di uno che aumenta dal dieci al venticinque per cento da un giorno all’altro. Al momento inoltre ci troviamo ad avere una richiesta molto al di sotto della nostra offerta: sono scarse le presenze di clienti che non vengano con le idee chiare e ben definite da qualche recensione, tendenza o moda del momento”.
  • Stratagemma (negozio, Firenze): “Sì, sono acquisti più mirati e in via di cambiamento”.
  • Galactus (negozio, Roma): “Non abbiamo registrato reazioni negative”.
  • Excalibur Games (negozio, Milano): “Forse sarà che era già dall’anno scorso che preparavamo i nostri clienti agli aumenti, forse il fatto che un po’ tutto è aumentato, soprattutto in una città come Milano, ma il contraccolpo noi l’abbiamo sentito meno. C’è stato, lo notiamo ogni giorno, ma eravamo pronti rivedendo anche l’offerta che proponevamo: abbiamo eliminato tutti i titoli che hanno aumentato il prezzo su cui non ci sentivamo di puntare. Se dobbiamo far spendere anche pochi euro in più rispetto a prima, meglio che il prodotto sia più che valido e soprattutto che sia un prodotto in cui ‘crediamo’. Gli acquisti mirati li abbiamo sempre spinti. Eravamo disposti a parlare più spesso con il cliente per offrigli le giuste possibilità, spiegando che un gioco è un esperienza soggettiva e quindi è sbagliato affidarsi alla massa. Ci si può ispirare certo, ma la scelta deve essere personale, altrimenti si rischia di rimanere delusi. Una preoccupazione però rimane: Natale. Gli aumenti di prezzo potrebbero influire sulle scelte dei regali, questo sì. Infatti analizzeremo meglio le proposte natalizie e cercheremo di andare incontro alle richieste che riceveremo. Ma sicuramente più degli altri anni sarà necessaria una ottimizzazione delle proposte. Quindi per ora possiamo dire: c’è un leggero calo a livello di quantità di giochi venduti, ma forse è anche sintomatico del periodo. Però rimane una preoccupazione per il futuro prossimo”.
  • Negozio anonimo dell’Italia meridionale: “Da noi il calo di vendite c’è stato eccome, in aumento anche le richieste di sconti per ‘riabbassare’ il prezzo a livelli pre aumento. Malcontento specie su ristampe o roba ‘non nuova’ che parecchi distributori hanno comunque ‘ritoccato’ come prezzo pur avendoli in magazzino da prima degli aumenti. Su Yu Gi Oh l’aumento di 15/25 centesimi è stato assorbito dal negozio per non creare pagamenti con resto spicciolo plurimoneta e per non cambiare le tabelle premi dei tornei. Sono aumentati gli acquisti con carta di credito e le richieste di pagare con Paypal per ‘rateizzare’ in entrambi i casi gli acquisti. Dulcis in fundo non ci dimentichiamo che chi è in affitto vedrà aumentare in maniera significativa la pigione se ha un contratto che lega gli aumenti all’aumento dell’inflazione… Il caro benzina ha poi ridotto la ‘voglia’ di chi abita fuori città, di venire a giocare in negozio… “.
  • Elysium (negozio, Bergamo): “Si, c’è stato un periodo di rallentamento del mercato, ma non è detto che sia dovuto interamente ai rincari dei giochi. I rincari di tutte le spese domestiche e la guerra che le acuisce fanno la loro parte.

GIOCATORI

Abbiamo condotto un rapido sondaggio a cui hanno partecipato circa duecento giocatori. Alla domanda sul come l’aumento del prezzo dei giochi avesse influenzato le proprie abitudini di acquisto, il 6% ha risposto di comprare esattamente come prima senza badare al prezzo, il 23% di comprare come prima ma con un occhio attento al prezzo, il 9% ha affermato di comprare meno rivolgendosi però al negozio di fiducia (anche se non fa il prezzo più basso), ben il 56% ha detto di comprare dove si fa il prezzo più basso senza favori per nessuno e il 2% ha detto “passo all’usato, basta aumenti!” .