Lo scorso anno un gruppo di fumetterie aderenti all’ALF (associazione di librerie di fumetto) aveva lanciato, in aperta polemica con Lucca Changes (soprattutto per il programma Campfire e la discussa scelta di collaborare con Amazon) il progetto ALF Comics & Games (vedi L’ASSOCIAZIONE LIBRERIE DEL FUMETTO LANCIA L’EVENTO ALF COMICS & GAMES). Tra le fumetterie che avevano aderito e promosso l’iniziativa anche nomi storici come Antani Comics, dal 2011 sulla ‘lista nera’ degli organizzatori di Lucca Comics & Games, negoziante molto noto e da sempre critico ed esplicito su molti aspetti del mondo del fumetto (soprattutto le fiere e il comportamento di molti editori). Quest’anno il progetto si ripete con l’edizione 2021 di ALF Comics & Games che rispetto al 2020 sembra avere un numero di adesioni analogo (una trentina di attività) e con motivi a loro volta uguali a quelli del 2020: “una collaborazione ideale e nazionale tra le fumetterie italiane”, “non ci sono restrizioni nè un livello minimo di partecipazione”, “non c’è (sic) penali ne obblighi, la parola chiave è: libertà” e infine “l’obiettivo è quello di valorizzare il lavoro fatto dalle fumetterie e dagli addetti ai lavori, far andare in questo periodo particolare i riflettori sulle attività che promuovono il fumetto e su chi ci lavora”. Naturalmente, sia pure sottintesa, c’è la polemica per il rinnovo della scelta di Lucca Crea di collaborare con Amazon, forse inevitabile in un anno che gli organizzatori prevedono in perdita di 1,2 milioni di euro (come scritto nel bilancio 2020), un nome estremamente sgradito anche a molti operatori che hanno aderito al (molto più partecipato, 115 adesioni) progetto Campfire.