A cavallo tra settembre e ottobre mi sono recato in vacanza in Spagna, nella capitale catalana (Barcellona) e non ho mancato di cogliere l’occasione per cercare di capire lo stato del gioco ‘specializzato’ presso i nostri cugini iberici.
Sottolineo che la visita ha riguardato una città, appunto Barcellona, che non credo si possa considerare ‘tipica’ della Spagna: è stata la culla della passione per questo genere di giochi fin dall’inizio degli anni ’80, sede del primo vero editore specializzato spagnolo (Joc Internacional) e della prima manifestazione di settore (Dia del Joc/Juego).
Tuttavia, visitando realtà che andavano dal negozio specializzato o semispecializzato a negozi di giocattoli e grande distribuzione, credo si possa fare una valutazione ragionevolmente affidabile che divido per ‘tipologia’.

GIOCHI DA TAVOLO E CARTE

Il primo elemento che salta all’occhio è il gran numero di produzioni in spagnolo (alcuni giochi hanno anche la traduzione in catalano), su licenza o realizzate completamente in loco.
Moltissimi giochi popolari sono stati tradotti (sia ‘per tutti’ come Ticket To Ride sia per specialisti come Assalto Imperiale che in controtendenza conserva il nome originale inglese): a parte un negozio di giocattoli posto sul lungomare, i giochi da tavolo sono reperibili non solo in negozi specializzati (ad esempio Kaburi, Gigamesh e Norma Comics) ma anche in una enorme libreria FNAC (una catena paragonabile alla nostra Feltrinelli) e perfino nell’ipermercato El Corte Ingles (paragonabile a La Rinascente).
E non parlo di un paio di scatole ma di assortimenti di decine di giochi diversi. Tra i giochi che hanno colpito la mia attenzione un ‘omaggio’ (da tavolo) al classico videogioco Space Invaders e uno tratto da una serie televisiva spagnola dedicata al Ministero del Tempo…

*Spagna Vs Italia*: non ho notato grandi differenze in merito alla varietà delle proposte e nei prezzi rispetto all’Italia, ma l’ampia diffusione nel settore non specialistico o semispecialistico sembra molto diversa dalla nostra realtà. Non ci sono però riviste dedicate al gioco da tavolo, in questo l’Italia è in ‘vantaggio’.

GIOCHI DI RUOLO

In questa categoria le produzioni in lingua spagnola, sia tradotte che originali, sono davvero numerose e notevoli: molti giochi di successo di origine anglofona hanno una versione spagnola (ad esempio Eclipse Phase, Dungeon Crawl Classics, Achtung! Cthulhu, FATE, Pathfinder, The One Ring…), in alcuni casi adattati splendidamente (ad esempio una spettacolare scatola per Labyrinth Lord) e ci sono anche numerose produzioni locali.
Segnalo il gioco di ruolo ufficiale del cartone animato Adventure Time (realizzato solo in Spagna su licenza), Cultos Innombrables dove si interpreta un gruppo di cultisti (è uscito nel 2014, ben prima dell’analogo progetto di Cubicle 7 Sigil & Sign), Aquelarre (il gioco di ruolo demoniaco medievale che ha uno status analogo al nostro Kata Kumbas ma viene ancora pubblicato in varie versioni, ora un enorme e stupendo volume a colori) e Aventuras en La Marca del Este…
Il retroclone di Dungeons & Dragons Classico era uscito anche in Italia (La Marca dell’Est) ma questo gioco non sembra più essere seguito dal suo editore, essendo presente solo presso Gigamesh, però con un discreto assortimento di ‘moduli’, una campagna cartonata e un paio di scatole.
Da notare che i giochi di ruolo non erano presenti solo nel settore specializzato (Kabuki e Gigamesh) o semispecializzato (Norma Comics) ma anche con un consistente scaffale nell’ipermercato El Corte Ingles. Salta all’occhio la difficoltà nel trovare materiale per Dungeons & Dragons, evidentemente fuori produzione e avvistato solo da Gigamesh nel settore ‘secunda mano’. Ma l’uscita della quinta edizione dovrebbe modificare la situazione.

*Spagna Vs Italia*: rispetto all’Italia la produzione spagnola (tradotta e originale) è decisamente più ampia e vanta anche una rivista specializzata specifica, Nivel 9, edita da uno dei principali editori iberici.

GIOCHI DI CARTE COLLEZIONABILI

Contrariamente all’Italia, i giochi di carte collezionabili non sono distribuiti anche in edicola ma solo in negozio. Nei negozi visitati la presenza di Pokemon era costante, quella di Magic più limitata e Yu Gi Oh apparentemente assente. Magic tuttavia non era limitato come diffusione, dal momento che esiste un intero negozio (Magic Barcelona) dedicato solo a questo gioco. Ho anche avvistato presso il negozio Jupiter Games Guerra de Mitos, un gioco di creazione spagnola graficamente molto ben fatto ma di cui non so altro. Anche in questo caso, non ci sono (ma non credo sorprenda nessuno) riviste specializzate.

GIOCHI DI MINIATURE

In nessuno dei negozi che ho visitato erano presenti in modo significativo giochi di miniature, a meno di non inserire i giochi di Guerre Stellari come X Wing e Assalto Imperiale in tale categorie. Ho avuto occasione di vedere materiale di Warhammer Fantasy, ma si trattava di vecchi Libri degli Eserciti.

NEGOZI

La vendita dei giochi a Barcellona sembra un’attività diffusa, come ho scritto prima, e c’è quello che viene chiamato ‘distretto freak’ con una elevata densità di attività che trattano materiale geek o nerd: si passa dal negozio che vende solo materiale giapponese (fumetto, illustrazione, gadget) alla libreria specializzata in vendita di materiale dedicato a film e televisione di genere (fantasy, fantascienza, horror), ai videogiochi nuovo e retro e ovviamente i fumetti e i giochi.
Avendone visitati molti, posso dire che il negozio più ampio come assortimento di giochi (anche da collezione), fumetti e narrativa resta sempre la libreria Gigamesh: un’attività molto grande, molto ordinata, molto curata con una enorme scelta anche in lingua inglese (lo scaffale dedicato ai romanzi di fantascienza in inglese compete con Forbidden Planet a Londra) e un piccolo spazio di gioco.
Il miglior negozio ‘solo giochi’ è invece Kaburi Rol & Games che oltre a un assortimento imponente ha un grande spazio gioco sotterraneo (al momento della nostra visita era presente una trentina di persone) e uno a livello strada con tanto di baretto interno (questo contava un’altra decina di persone)!

(reportage di Ciro Alessandro Sacco)