E’ opinione di molti (appassionati e addetti ai lavori) che la quarta edizione di Dungeons & Dragons non sia stata un grande successo di vendite, sia negli Stati Uniti che nei mercati europei, anche perché continua a ‘competere’ con la versione 3.5 e con Pathfinder che raccolgono ancora un numero di giocatori decisamente consistente. Tuttavia, il marchio Dungeons & Dragons continua a essere comunque dotato di una fama e una riconoscibilità senza pari nel mondo del gioco in generale anche tra chi giocatore non è. Wizards of the Coast, a giudicare da quanto riporta il sito ENWorld che raccoglie le dichiarazioni di vari dipendenti della ditta, ha deciso di sfruttare meglio il suo grande potenziale, finora assai poco sfruttato malgrado il suo innegabile alto profilo. A quanto si legge, il gruppo Ricerca & Sviluppo di Dungeons & Dragons è stato diviso in due parti, giochi di ruolo e non giochi di ruolo, con il secondo incaricato di giochi da tavolo e “altre cose che non posso discutere” scrive Chris Perkins, senior producer del gruppo sui giochi di ruolo. Dopo anni di stagnazione o quasi, Wizards of the Coast pare aver deciso una politica molto più proattiva per il suo marchio, con il lancio della linea Essentials rivolta ai principianti e adesso anche l’espansione di Dungeons & Dragons in nuovi ambiti.