Games Workshop è dopo la Wizards of the Coast la più grande azienda del mondo che si occupi di giochi di avventura, con in testa i celeberrimi Warhammer e Warhammer 40.000 ma anche una serie di divisioni come la Black Library (narrativa) e Forge World (modelli in resina). Lo scorso anno la multinazionale aveva avuto un momento assai difficile, con un profitto dichiaratoi di poco più di un milione di sterline a fronte di un giro di affari superiore ai 110 milioni di sterline. Quest’anno (finanziario) le cose sono andate decisamente meglio, grazie a vari fattori (non ultima una serie di aumenti di prezzo impressionanti con una media del 20%), con un profitto di sette milioni e mezzo di sterline. Questo profitto, si legge nel rapporto, è frutto oltre che del suddetto aumento dei prezzi anche di una serie di misure di contenimento di costi (personale, negozi controllati, servizio di vendita per corrispondenza, etc.) come si legge nel Rapporto Annuale 2009 che la GW, essendo quotata in borsa, deve pubblicare ogni anno. Tutti i territori in cui la GW opera hanno visto una crescita, ma non l’Europa continentale e soprattutto Italia (dove la GW ha spostato la sede fuori Roma con un certo risparmio) e Spagna dove il management è stato cambiato (di nuovo…) e l’azienda si aspetta di tornare alla crescita entro un paio di anni. Nel rapporto si scrive che la GW ha elaborato un ‘nuovo’ concetto di negozio, il cosiddetto “one man format” che consente di aprire anche in piccoli centri grazie al fatto che un solo (abilissimo…) dipendente sarà in carico del negozio. Va detto che il calo delle vendite in Europa è dovuto molto probabilmente allo scarso entusiasmo di negozi e distributori verso i prodotti GW, dal momento che la scala sconti riservata loro partiva da uno sconto assai basso e non vedeva modifiche prima di un fatturato di almeno 100mila euro annui. La situazione italiana è difficile da valutare data la (comprensibile) riservatezza che circonda l’azienda, ma si sa per certo che la filiale nostrana sta cercando personale per nuove aperture (dopo quella di Verona) a riprova di un significativo dinamismo della nuova dirigenza.