Da sabato 2 a domenica 3 si è svolta la nuova edizione di Play, la manifestazione che ha raccolto la storica eredità delle celebri (per chi ha cominciato ad appassionarsi al gioco negli anni ’80) ‘convention settembrina’ e che sta riscuotendo sempre più ampi consensi. Gli organizzatori parlano di 33mila visitatori ma al solito queste cifre non sono indipendentemente verificabili. Rispetto a Lucca Games, con cui i paragoni sono inevitabili, Play si concentra sul gioco, anche se non mancano presenze (comunque assai limitate) di videogiochi e dell’immancabile cosplay che aveva una competizione tutta sua ma nulla di paragonabile alla visibilità che riceve durante la manifestazione toscana. Noi siamo stati presenti solo nella mattinata di domenica, ma le nostre fonti parlano di un sabato decisamente molto affollato (code ai caselli già prime delle nove del mattino!) e una domenica più tranquilla. 

Quale impressione si coglie del mercato del gioco rispetto a quanto si vede in questa fiera? Il gioco da tavolo mantiene la sua fase espansiva con un costante aumento del numero di uscite e di editori presenti, un numero che però prima o poi dovrà necessariamente se non ridursi almeno stabilizzarsi visto che (realisticamente) è impossibile che tutto si possa vendere a un livello economicamente soddisfacente. Tutti i produttori erano impegnati a organizzare dimostrazioni grazie a una politica di concessione di tavoli dimostrativi decisamente generosa, e a proporre qualche novità: borbotti fra una parte del pubblico per la mancanza di sconti sulle nuove uscite, politica questa comprensibile se queste novità devono poi passare nel circuito dei negozi che sono certo restii a vendere a prezzo pieno ciò che in fiera si vendeva a prezzo ridotto. I giochi di ruolo continuano a essere in crisi: i soli stand a trattare questo materiale, con l’eccezione degli antiquari, erano quelli dei produttori e degli autoproduttori. I negozi non proponevano pressoché alcun titolo. Tuttavia, ancora una volta le uscite non sono mancate, alcune anche di un certo interesse per gli appassionati. I giochi di carte collezionabili non erano molto presenti malgrado un profilo commerciale assai elevato, ma questo è un fattore costante in questa manifestazione. I giochi di simulazione e tridimensionali sono sempre una nicchia, ma i secondi avevano una dimensione spettacolare e occupavano uno spazio fisico (per ovvie ragioni) che gli dava molta visibilità. Davvero impressionante notare come l’area dedicata al boardgame storico  fosse animata da persone che avevano come minimo 40 anni di età (aver creato un padiglione esterno grazie a una tensostruttura non deve avere favorito il flusso di visitatori e curiosi). I giochi tradizionali e per bambini godevano sempre dei consensi della parte meno ‘hobbistica’ del pubblico , soprattutto le famiglie con bambini.

La parte ‘culturale‘ potrebbe invece beneficiare di un programma più intenso (domenica mattina ad esempio) e di una cura maggiore nella scelta degli ospiti, dal momento che a incontri di interesse certamente significativo altri un po’ fuori tema (ad esempio l’incontro con un doppiatore che, con tutta la buona volontà, sembra un pallido tentativo di emulare il palinsesto di Lucca Games…). Sempre impeccabile la vivibilità dell’evento: pulizia, fruibilità, bagni, catering, parcheggio… un modello di efficienza. E veramente ampio lo sforzo di far giocare le persone messo in campo non solo dagli espositori ma da La Tana dei Goblin con una grande area ludoteca curata da varie sedi locali (Brescia, Lodi…) che ah ottenuto un grande riscontro e ha fatto scoprire titoli interessanti ma non proposti dai produttori.

Da notare anche la significativa attenzione che la stampa, non solo locale, ha concesso a Play con articoli su La Repubblicala Stampa e perfino il TG1: questo uscire dal consueto orticello dei siti specializzati per entrare nel circuito dei media generalisti, sogno di tutti gli eventi e gli operatori del settore, è forse uno dei risultati più importanti ottenuti dalla manifestazione.

Nel complesso una manifestazione decisamente valida: potete vedere qui un fotoreportage della giornata di domenica.