luccaIeri è stato il primo giorno di Lucca Comics & Games e il flusso di pubblico, sebbene assai consistente, è stato ritenuto da molti visitatori vivibile senza troppe difficoltà (il contatore del sito ufficiale parla di oltre 34mila biglietti venduti ai quali si devono aggiungere tutti gli ingressi gratuiti a più vario titolo). Tra i numerosissimi eventi verificatisi nel corso della manifestazione vogliamo in particolare segnalare l’assegnazione del Premio Alla Carriera a Beniamino Sidoti (tra i fondatori di Lucca Games nel 1993 e intervistato da Dungeon Master Magazine con rimarchevole preveggenza) e anche l’annuncio del ritiro di Renato Genovese (condirettore della manifestazione dopo la promozione di Emanuele Vietina da vicedirettore a condirettore). Renato Genovese a seconda delle fonti avrebbe annunciato il suo ritiro a partire dal prossimo anno (Gattaiola.it) oppure un “presumibile ritiro”  (Lucca in Diretta) lasciando quindi a Emanuele Vietina il fondamentale ruolo di direttore a pieno titolo (il sindaco Tambellini di Lucca ha espresso, scrive Lucca In Diretta, l’auspicio che Genovese “resti un punto di riferimento”). Va infine segnalata l’attenzione che i mass media generalisti hanno avuto per l’edizione 2016, forse complice il cinquantennale dell’evento (Lucca Games invece festeggia il XXX anniversario), con articoli e servizi su SkyTG24, Vanity Fair (!), Repubblica XL (che però vanta un rapporto abbastanza consolidato con la manifestazione), Wired, Panorama, Corriere della Sera… A Lucca si registra anche il malumore della potente lobby dei commercianti nei confronti dei temporary store che aprono e chiudono in occasione della fiera: ci sono testimonianze che il comune di Lucca ha creato una serie di vincoli e passaggi burocratici per rendere l’apertura di queste attività temporanee sempre più difficile e laboriosa. Una politica che nascerebbe dalla necessità di ‘tutelare’ la fiera (i cui spazi espositivi sono sempre più costosi, un aumento medio del 20% ogni due anni) da quelle attività che vogliono vendere le stesse merci al pubblico della fiera ma senza esporre nella fiera (Lo Schermo lo scrive esplicitamente: “come spiegare infatti ai tanti standisti che pagano ogni anno per essere presenti nei padiglioni che in giro per la città si trovano le stesse cose senza pagare il biglietto?”) rievocando una problematica già emersa con l”area abusivi dietro al padiglione Carducci che fino al 2015 pareva al di fuori di ogni controllo  (fotografia di Anna Benedetto).