Anche se con quello che è parso un certo ritardo rispetto al 2009, Lucca Comics & Games srl ha cominciato la sua attività promozionale per l’attesa edizione del 2010 mettendo on line la parte iniziale del sito dedicato alla nuova edizione. A quanto si legge, lo slogan di quest’anno sarà l’inusuale “quattro giorni di pace, fumetti e giochi” insieme a un intrigante “tutta un’altra musica” che potrebbe essere riferito sia alla parte musicale dell’evento (ma pare abbastanza improbabile) oppure a una nuova formula (evento questo che sembra decisamente più verosimile) per l’evento nel suo insieme. Molti occhi sono già puntati sulla manifestazione che è il barometro dello stato del mercato ludico italiano, anche alla luce della crisi generale (con difficoltà di numerosi operatori) e della repentina scomparsa di quello che si prefigurava un nuovo e grande operatore (New Media). Nel frattempo però Lucca Comics & Games srl è entrata (indirettamente) nella polemica politica di Lucca poiché il solo consigliere comunale di Rifondazione Comunista ha affermato: “È curioso che nessuno rifletta sul percorso finanziario di Lucca Comics & Games, in attivo fino a due anni fa ed improvvisamente, con il continuo aumento dei visitatori al salone dei fumetti, fino al clamoroso successo di pubblico dell’ultima edizione, arriva il deficit che, quest’anno, si scopre costerà oltre 200.000 € alle casse comunali”. La polemica aperta ha come bersaglio la società comunale Lucca Holding che possiede il 100% delle azioni di Lucca Comics & Games srl e che viene accusata in sostanza di essere un ‘carrozzone mangiasoldi’. L’aggressiva dichiarazione “la “Lucca Holding SpA” non serve, è solo un contenitore senza alcun ruolo perché i presupposti della sua costituzione non sono riconducibili al ruolo vero di una “Holding”, ma vanno ricercati in una logica clientelare che assembla società che non hanno alcun progetto strategico in comune. Nell’esercizio 2008 è costata quasi 1.000.000 di €uro ai cittadini lucchesi che pagano le tasse” fa pensare a un clima che potrebbe non essere del tutto sereno.