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Il grandissimo successo di Lucca Comics & Games, un successo ormai talmente grande da mettere in difficoltà la città ospite, ha generato negli anni numerosi tentativi di creare eventi analoghi (basta scorrere l’elenco delle manifestazioni con “Comics & Games” per rendersene conto). Tuttavia, ben pochi sono gli appuntamenti che sono riusciti a raggiungere il successo, restando spesso confinate ad ambiti regionali malgrado le ambizioni di chi organizza. Carrara Show è un nuovo evento ‘alla Lucca’ lanciato nel 2014 e svoltosi nella prima edizione dal 30 maggio al 2 giugno con una sede fieristica di primo piano (sempre un punto dolente della manifestazione lucchese) e una divisione in aree (Gioco, Videogioco, Fumetto e Entertainment) che rispecchia quasi perfettamente Lucca Comics & Games. Per approfondire la conoscenza dell’evento e affrontare certe questioni emerse abbiamo intervistato Dario De Toffoli, storica figura del mondo ludico italiano e responsabile dell’area Gioco di Carrara Show.

D: grazie di avere accettato di essere intervistato sulla nuova manifestazione toscana. A beneficio dei lettori più giovani o meno addentro al settore, dacci qualche notizia su di te e sulla tua esperienza all’interno del mondo ludico.

R. Grazie a voi! Sono sempre un po’ imbarazzato a parlare di me… ci provo.

All’inizio degli anni Ottanta ho incontrato il Gioco e questo ha impresso una bella svolta alla mia vita. Gradatamente ho abbandonato la professione di chimico, iniziando a occuparmi di tutti gli aspetti, agonistici, tecnici e culturali che circondano il gioco.Giochi di tavoliere, di carte, logici, di parole, matematici… Nel 1986 questo nuovo interesse è sfociato nella creazione di Studiogiochi, una piccola azienda, tuttora attiva, che si occupa di giochi a 360°: ne scrive, li inventa, li pratica. Ho pubblicato una ventina di libri; ho ideato una ventina di giochi; ho collaborato con un centinaio di testate, aziende ed enti; ho ideato, organizzato e diretto tornei e campionati di ogni tipo; ho partecipato con qualche successo a competizioni nazionali e internazionali.
 Oltre che assiduo frequentatore, sono consulente delle Mind Sports Olympiad di Londra. Direi che basta così, chi vuole può trovare altro in rete.

D: da chi è partito l’input per la creazione di Carrara Show? E’ stato l’ente fieristico a prendere contatto con te e con De Rosa, è stata una vostra proposta o una felice combinazione di intenzioni?

R: L’input è venuto da CarraraFiere che ha coinvolto De Rosa, che ha coinvolto me… il marrano  :-). L’antefatto è che nel 1994, nell’ambito del Festival Italiano dei Giochi, io avevo organizzato (con successo!) Estategiochi ’94, proprio alla fiera di Carrara, affittando l’intero complesso. Ricordo che il Festival Italiano dei Giochi, con edizioni a Venezia, Gradara (!!!), Urbino, Carrara e Cagli è stato la prima grande manifestazione italiana di giochi e pure Lucca Games, nata più tardi, ne ha preso spunto. Insomma, sono fiero di essere stato un pioniere e chi è stato a Gradara sa che quella è stata un’esperienza irripetibile.

D: quanti sono stati i visitatori dell’edizione 2015 di Carrara Show? Abbiamo discusso con alcuni degli espositori presenti e la percezione è stata che non ci sia stato un enorme afflusso, complice anche il tempo splendido che spingeva forse ad andare in spiaggia e la grandezza della sede che dava un sensazione di vuoto…

R: hai ragione, i visitatori sono stati meno di quelli attesi, però il numero non è stato ancora comunicato, a occhio direi sui 25mila. Hai ragione anche sull’impressione di vuoto, non posso negare che ci siano stati errori di layout. Ho anche altre ipotesi, ma mi fermo qui, perché siamo ancora troppo ‘a caldo’ e si corre il rischio di dire stupidaggini.

Però sono unanimi i commenti positivi alla ‘offerta’, cioè al programma: chi è venuto è rimasto soddisfatto e ha trovato tutto quello che cercava e anche di più.

D: un’altra lamentela che è stata spesso espressa da coloro con cui abbiamo parlato è la scarsità di vendite, soprattutto a fronte delle spese sostenute per essere presenti a questo evento. Ritieni siano lamentele motivate? E in tal caso pensi che nel 2016 le cose potranno cambiare?

R: gli espositori hanno venduto in proporzione ai visitatori che sono arrivati, molti gamers non sono arrivati, forse paghi della scorpacciata di Modena o attirati proprio da una gita al mare. Per il 2016 io le idee su cosa fare ce le avrei ben chiare… ma è un po’ presto per parlarne.

D: un’area che ha riscosso molto interesse è stata Casa Germania, perlomeno prima della manifestazione e tra gli appassionati più hardcore di gioco da tavolo. Quale feedback hai ottenuto dagli editori tedeschi presenti?

R: In questo caso le vendite sono state discrete, forse un po’ inferiori alle attese, ma la maggior parte degli editori tedeschi è rimasta comunque soddisfatta perché il loro giochi sono stati presentati al pubblico italiano ed è questo quel che conta per loro.

D: quale è stato per te il momento più riuscito dell’area Gioco e cosa invece, alla luce dell’esperienza concreta della fiera, avresti fatto diversamente?

R: alcuni incontri e convegni sono andati eccezionalmente bene. Molto importante quello su Gioco e azzardo, da cui nascerà una rete di contrasto alle azzardopatie; eccezionale anche dal punto di vista scientifico quello sul rapporto fra Gioco e anziani: la Rete Città Sane ha deciso di produrne gli atti. In negativo mi ha colpito proprio la scarsa affluenza alla grande e fornita ludoteca de La Tana dei Goblin. Dovremo analizzare con calma cosa sia successo.

D: per concludere, qual è il tuo bilancio complessivo dell’edizione 2015? Avete già qualche idea per l’edizione 2016?

 R: un bilancio non è ancora stato fatto, c’è bisogno di un momento di riflessione con CarraraFiere per capire come proseguire questa esperienza nel futuro.