foto 1Con un annuncio che ha destato una larghissima eco, perlomeno nella stampa quotidiana, Kickstarter ha aperto le sue porte a progetti provenioenti da Italia, Austria, Belgio, Svizzera e Austria dopo aver ammesso alla sua famiglia altri grandi paesi europei come la Francia, la Germania e la Spagna. La piattaforma però non ha adottato ancora l’italiano come lingua (la scelta diopenderà probabilmente dalla quantità di utenti italiani) mentre ha già versioni in spagnolo, francese e tedesco.  L’Italia non è avara di siti dedicati al finanziamento collettivo, ma nessuno ha mai raggiunto la forza di Kickstarter negli Stati Uniti e in Gran Bretagna o di Ulule (che ha anche una versione in italiano, usata ad esempio per finanziare la versione italiana di Dungeon World) in Francia.