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Innanzitutto un po’ di storia: Cartoomics nasce nel 1992 per accogliere appassionati lettori di fumetti e i fan di cult movie/book; bisognerà attendere il 2012 perché la fiera milanese assuma anche una connotazione apertamente ludica: infatti, è in quell’anno che viene ospitata, oltre agli eventi soliti, la sesta edizione di Ludica. Un connubio tra le due fiere che avrà vita breve – già l’anno dopo il marchio Ludica non apparirà più affiancato a quello di Cartoomics – ma che fa ereditare alla fiera un interesse e, di conseguenza, un’area aperta al gioco da tavolo e al gioco di ruolo.

Quest’anno ho visitato Cartoomics alla sua tredicesima edizione, per la quale l’organizzazione ha previsto di raggiungere e auspicabilmente superare i 50mila visitatori, numero sui quali si è attestata in questi due ultimi anni (anche grazie allo spostamento nell’ampio e ben servito polo fieristico di Rho).  Come si può vedere già dalla piantina , l’area Games è molto piccola, supera di poco il 5% dell’area complessiva, della quale maggior parte consiste in tavoli per le dimostrazioni. Un habitué di fiere ludiche potrebbe storcere il naso, ma con il senno di poi si comprende come riempire una superficie maggiore sarebbe apparsa superflua, giacché, prima di qualsiasi altra considerazione, bisogna accettare un dato di fatto: il visitatore di Cartoomics non è – almeno per ora – un giocatore navigato, se non proprio un giocatore.

Questa constatazione si riflette anche nella presenza degli editori: pochi per quanto riguarda il gioco da tavolo e tutti uniti dal filo conduttore del Dado D’Oro, non un premio, bensì un suggerimento da parte della fiera per un titolo di punta di ogni produttore presente: Fun Farm per la Raven, Co-Mix per la Ghenos Games, Soqquadro per la Cranio Creation, Super Fantasy II per la Red Glove, Visual Game Junior per la Editrice Giochi e X-Wing per Giochi Uniti. Come si può notare, a parte X, sono tutti family games ed entry level games.  Difatti, non stupirà notare come tutti gli stand abbiano deciso di privilegiare per lo più titoli semplici, abbordabili per impatto grafico, regolamento e prezzo. L’intento è stato certamente quello di creare nuovi giocatori incontrandoli in un ambiente estraneo, ma fertile, come quello di una fiera nerd.

Più massiccia o, quanto meno, più visibile la presenza dell’UESM – Tana dei Goblin Milano, gestore della maggior parte dei tavoli delle dimostrazioni; anche in questo caso pochi i titoli complessi e rispolverate plance giganti e in legno, più adatte a trasmettere un’idea di gioco intelligente che non si discosti molto da una pratica meno adulta che, altrimenti, potrebbe spaventare. Ancor meno c’è da dire sui giochi di ruolo: la presenza era ancor più limitata e spiccavano appena i ragazzi di Urban Heroes e la Wyrd Edizioni, la quale esibiva il titolo di punta Numenera (anch’esso segnalato con un Dado d’Oro). Un po’ di gioco di ruolo, o meglio gioco di ruolo da vivo, si è visto nel secondo padiglione della fiera, dove nella vivace area Villaggio Medievale e Fantasy era possibile incontrare qualche associazione di LARP, nascosta fra le altre di rievocazioni storiche o di semplici cosplayer. Tutto ciò non significa che non fosse possibile trovare in un angoletto un’oasi per qualche gamer più esperto: i negozianti presenti han portato a Milano piccole chicche, mentre la poca fila ha reso possibile a molti provare l’interessante Ever Zone senza far la solita coda. Ma pochi benefici a fronte di un enorme rischio di annoiarsi in fretta.

In conclusione ho visto una fiera complessivamente ben organizzata, a misura di visitatore e di standista – spazi ampi dove fosse impossibile creare ingorghi, servizi efficaci, ecc. –  ma con un’Area Games ancora poco visitata. Non si può dar colpa di ciò alla disposizione – marginale al perimetro del padiglione, ma vicinissima all’entrata – né agli espositori i quali, anzi, hanno creato un ambiente vivace e ben selezionato i titoli di punta; semplicemente Cartoomics non ha una longeva tradizione ludica alle spalle e il suo visitatore abituale, per quanto ben informato dal sito, non riesce ancora a interfacciarsi con questi primi tentativi. Solo gli anni a venire potranno dirci se l’interesse per il gioco intelligente a Cartoomics sia destinato a crescere sensibilmente, rendendo la fiera un incontro fisso, seppur minore, anche per gli appassionati, o a rimaner costantemente circoscritto in una piccola area, atta a catturare timidamente nuovi giocatori, ma non ad attirarne di vecchi (reportage di Framcesca Mondelli).