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Roberto Di Meglio, una delle figure più veterane del gioco nostrano (il suo curriculum vitae comprende la fondazione della Nexus Editrice e di Giochi Uniti), è stato recentemente ospite alla Comicon Experience di San Paolo del Brasile. Abbiamo colto l’opportunità per una breve intervista…

Ciao Roberto e grazie per la disponibilità. Innanzitutto, com’è stato (almeno per ora) il 2014 di Ares Games in generale e per la diffusione in Italia dei suoi giochi (si ha l’impressione che il nostro mercato non sia esattamente una priorità…)?

Il 2014 di Ares Games è stato ottimo e al di là delle nostre più ottimistiche previsioni. Abbiamo lanciato con successo tre nuovi giochi ‘di peso’ (letteralmente!) – Sails of Glory, Galaxy Defenders e La Battaglia dei Cinque Eserciti, e insieme allo sviluppo dei nostri classici – Wings of Glory e La Guerra dell’Anello – ciò ha reso l’anno veramente eccezionale.

Ares Games è – di fatto – un’azienda statunitense, con i suoi uffici in Italia. Nel valutare il nostro operato, bisogna considerare una prospettiva un po’ diversa dal solito, anche se mi rendo conto che non è facile!

Per la diffusione in Italia, sicuramente il cambio di distribuzione non ha aiutato a una presenza costante. Il lavoro di Raven è appena partito, speriamo che si consolidi e si ampli, ma intanto il nuovo distributore ha garantito l’uscita di due dei tre prodotti sopra indicati, comunque un primo risultato.

Sei stato ospite alla Comic Con Experience in Brasile, un evento ‘geek’. Come è nata la decisione di partecipare e quale impressione ti ha fatto questa manifestazione? Dalle foto pubblicate pare davvero colossale…

Ho partecipato perché invitato – non in quanto direttore di produzione di Ares, ma in quanto uno degli autori di Battaglia dei Cinque Eserciti e, avendo tirato la ‘pagliuzza lunga’ con Francesco e Marco (in realtà, avevano già un invito pregresso in Spagna, sempre per una convention, il DAU di Barcellona)… Il nostro partner brasiliano, Devir, ha messo molto impegno sul lancio di questo gioco, dopo il successo avuto con Guerra dell’Anello e spero di aver dato un mio piccolo contributo a rendere questo lancio un successo.

L’evento è molto bello – molti lo hanno paragonato alla Comic-con di San Diego, che io però non ho mai visto. Alla prima edizione, ha raccolto 80mila visitatori, tutti i marchi più importanti dell’intrattenimento (non solo fumetti e giochi, ma un po’ tutti i media, action figures, etc.) con anteprime di peso mondiale come quella del terzo film de Lo Hobbit. Il centro fieristico è all’avanguardia, e gli stand erano di altissimo livello. Insomma, sicuramente un evento che si pone da subito come uno dei più importanti al mondo.

Com’è il mercato del gioco in Brasile? Qual è l’editore più importante del paese? A occhio, direi che si tratta di Devir…

Devir è sicuramente uno dei più importanti, con la combinazione della distribuzione di Magic, Yu Gi Oh, giochi di ruolo, fumetti e, da un paio di anni, anche di giochi da tavolo. Sul settore dei giochi da tavolo sta facendo un ottimo lavoro anche Galapagos (di cui è socio l’amico David Preti, che da anni ha un rapporto personale e professionale con il Brasile), che traduce molti giochi FFG e Asmodee, soprattutto. Insomma, è un mercato ‘giovane’ ma molto vitale e in espansione, in cui sono tradotti o in corso di traduzione molti dei giochi più importanti del momento.

Hai visto giochi di autori brasiliani? Ritieni che un domani potrebbero essere proposti nel mercato internazionale, Italia compresa?

Anche qui, si tratta di un mercato in crescita, e stanno arrivando i primi giochi ‘locali’ – Devir stessa ne ha già uno in catalogo, Don Capollo (di cui ho conosciuto l’autore) altri sono previsti per il prossimo anno. Direi che non manca nulla in termini di competenza e capacitò perché anche questo paese non possa dire la sua nel mercato internazionale.

Qual è il ricordo più indelebile che hai della tua esperienza brasiliana?

A parte l’impatto ‘fisico’ con una megalopoli come San Paolo, sicuramente l’accoglienza entusiastica dei giocatori brasiliani. Credo di non aver mai firmato tanti autografi e foto in tutta la mia carriera! Pare che qui la questione tanto dibattuta su “l’autore è importante” sia abbastanza oziosa… E’ chiaro che danno moltissima importanza agli autori, nel mondo del gioco come in tutte le altre categorie.