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La notizia della nascita di un nuovo produttore di giochi da tavolo, italiano ma con da subito una dimensione internazionale, non parrebbe di per sé una novità di particolare rilievo dal momento che ormai sono un discreto numero i produttori italiani che lavorano, fin dalle prime fasi, con in mente i mercati esteri. Pendragon Game Studio si differenzia perché, come si scrive nel sito, conta al suo interno un gruppo di professionisti del settore ludico-editoriale con lo scopo di realizzare nuovi giochi e portare sul mercato italiano nuove proposte”. Per saperne di più su questa nuova realtà abbiamo contattato Andrea Vigiak di Pendragon Game Studio.

Pendragon Game Studio si presenta come una divisione della società Free Press. Di cosa si occupa esattamente questa società e per quale motivo ha deciso di entrare nel settore del gioco da tavolo, un mercato molto affollato e competitivo?

Fast Press è una piccola casa editrice attiva fin dal 1992. Si è occupata di moltissimi temi, ma ha sofferto come molte altre la crisi dei piccoli editori nel mercato librario. L’esigenza di differenziare l’attività l’ha portata ad affacciarsi al mondo del gioco ed avviare il progetto Pendragon Game Studio, forte di referenze nelle distribuzione dei libri e nelle competenze editoriali.

Abbiamo letto che il sito segnala allinterno di Pendragon Game Studio la presenza di veterani del settore a livello commerciale e associativo. Chi sono queste persone e quale esperienza hanno?

I contatti editoriali pregressi e l’esperienze commerciale di una ditta che opera da piu’ di 35 anni, e lo stesso amministratore Alessandro Curioni vanta una collaborazione con Excalibur. A Lucca è stata presente anche Kelly Stocco, nota a molti operatori del settore. Nell’area delle associazioni posso annoverarmi tra quanti hanno sviluppato questo tipo di esperienze, ma lo stesso Fabio Attoli primo autore di una pubblicazione di Pendragon Game Studio ha forti connessioni con la realtà sarda, dal cosplay al gioco da tavolo.

Quali sono stati i primi prodotti Pendragon Game Studio e quale responso hanno ottenuto fin dora dal mercato e dagli appassionati, spesso una platea severa ed esigente?

I prodotti al momento sono due, anzi vorrei dire tre. Coprono diversi target di giocatori ed evidentemente ci aiuteranno a costruire al meglio la presenza del marchio. Siamo partiti da Hexemonia, un gioco di posizionamento esagoni che unisce meccaniche tipiche dei giochi di carte ad altre di posizionamento in mappa, e offre una buona esperienza tattica in poco tempo. Abbiamo poi stretto una collaborazione con Escape Studios che forte del successo Kickstarer ha scelto Pendragon Game Studio per pubblicare il suo party game a tema Cthulhoide, ispirato al film “La Cosa”. In ultimo abbiamo annunciato per i primi mesi del 2015 una importante localizzazione, che ci vedrà impegnati con continuità affrontando l’esigente mercato dei gamers accaniti e parlo ovviamente di Imperial Settlers.

Quali novità possiamo aspettarci da Pendragon Game Studio per il 2015? Vi concentrerete nel gioco da tavolo oppure vi interesserete anche di altri generi di gioco, magaru su smartphone e tablet?

Stiamo seguendo e valutando molti prototipi e prodotti internazionali, con un lavoro iniziato già prima del GAMA di quest’anno, passando per Gen Con e culminato nelle relazioni ritrovate alla fiera di Essen. La tendenza del supporto elettronico ci affascina, ma procederemo sicuramente con calma e attenzione, consci delle difficoltà del settore ma anche delle sue opportunità.