Emanuele Vietina, vicedirettore della Lucca Comics & Games srl e responsabile di Lucca Games, ci ha inviato questa dichiarazione in merito al tema dell’aumento del biglietto di 2 euro (vedi “Max Frezzato firma il manifesto e il biglietto aumenta del 16%”) che pubblichiamo volentieri (potete vedere una nostra osservazione dopo il lungo intervento del dottor Vietina):

L’aumento dei due euro sul singolo biglietto giornaliero è conseguenza di una politica di adeguamento dei prezzi, con la trasformazione dell’evento. E con contemporaneo il tentativo di proporre un palinsesto di eventi ricco e variegato attraverso i media che la manifestazione intepreta. In senso assoluto il costo della partecipazione giornaliero alla manifestazione è piuttosto ridotto.

La parte commerciale di vendita della mostra mercato, per quanto evidente è sempre più limitata. Prendiamo ad esempio Lucca Games, sull’area complessiva oltre il 70% è dedicata all’intrattenimento (sommando le aree messe a disposizione dalla manifestazione e dagli editori) e alle proposte editoriali e solo una fetta inferiore al 30% è dedicata alla vendita. Il costo di partecipazione a Lucca Commics & Games è inferiore al costo di partecipazione di due film in un multisala, per un’intrettenimento di 10 ore, che al giorno squaderna oltre 500 eventi registrati.

Se si confronta il prezzo con l’ultima edizione al Polo Tagliate, 9 euro era il 2005, il costo è aumentato di 5 euro ma la manifestazione ha radicalmente cambiato volto proponendo una commistione con la città e una serie di intrattenimenti extra-fieristici decisamente superiore. Gli editori finalmente intercettano il grande pubblico grazie alla nuvoa dimensione, che in tre anni ha fatto raddoppiare i visitatori…  ma che al contempo ha fatto più che raddoppiare i costi organizzativi. La nuova dimensione che ha attrattato anche un’altra industria (generalista) dell’intrattentimento: il videogioco, questo portato famiglie e ragazzi che prima magari non si interessavano ai tradizionali comics e games. Ma anche attraverso una politica di sostegno al gioco tradizionale questo non ha mai fatto un passo indietro di un solo metro quadrato. Una politica di sostegno e in qualche modo protezione (le nuove e potenziate aree dello Storico e Indipendence Bay) che richiede risorse. L’offerta è cresciuta, le necessità tecniche anche, il prezzo del biglietto si è solo adeguato, direi anche progressivamente e senza particolari scosse, con quello che i fornitori hanno applicato alla manifestazione. Per non alzare il biglietto avremmo dovuto ridurre le proposte, o ridurre i servizi. Ma visto che la manifestazione già adesso è pressoché priva di sprechi, la pubblicità è calibrata su minimi istituzionali, l’organizzazione ha cercato altri ambiti di adeguamento. Valutando, il per noi adeguato, rapporto: proposta/offerta.

Quello di cui nessuno si è accorto però, è che a fronte di un incremento, magari ragionevole, dell’ingresso giornaliero non c’è stato alcun ritocco degli abbonamenti. Gli abbonamenti hanno lo stesso tariffario 2008-2009-2010. Questo per una precisa politica di valorizzazione della lunga permanenza a favore della città, e dell’esplorazione della manifestazione globalmente. Vogliamo incentivare la possibilità di vivere tutta la dimensione editoriale dell’evento, in profondità se possibile, e non superficialmente.

Preciso: gli appassionati più puri, quelli che alla manifestazione vengono per starci più giorni, e che magari potrebbero lagnarsi di questo aumento si propone un abbonamento 2 giorni, al prezzo 2009: 21 euro.  Il secondo giorno ti costa la metà, sulla tre giorni praticamente il terzo giorno è regalato.

Questo per salvaguardare l’appassionato, che non deve essere danneggiato dalla crescita dell’evento. Si dice sempre che un evento crescendo si spersonalizza. Noi teniamo ai nostri fan duri e puri e pensiamo  loro non solo quando facciamo il programma culturale. Chi invece potrebbe pensare che le famiglie potrebbero essere allontanate da questa politica… (anche se non si capisce mai quanto il mondo del gioco voglia davvero queste famiglie se poi si lamenta della nuova versione di Lucca che al suo interno ha incrementato il portafoglio visitotori generici e famiglie del 100%), a questi potremmo far notare che il ridotto bambini è calato di un’euro e che quindi un genitore con due bambini al seguito (figlio più amico, o due figlie) questo genitore ha una spesa esatamente equivalente allo scorso anno.

Sono esempi ovviamente e con queste alchimie potremmo proseguire… perché poi chiacchierare con Ciro A. Sacco è sempre piacevole. Resta il fatto, che il colosso Lucca non è né brutto né cattio come si può pensare di un qualisasi “Festival di Sanremo di settore”. E’ un’organizzazione per lo più composta da professionisti che hanno passione per i media che trattano e che cercano di fare, in seno a un ambito pubblico, un’operazione in pareggio che arricchisca la città e l’editoria coinvolta, dando un prodotto dignitoso ai tanti appasssionati che ogni anno premiano la manifestaizone

Si possono sciorinare retropensieri sulle giurie, sui costi, sulle spese e sulle scelte… Quello che è vero è che generosamente cerchiamo di operare non pesando sulla comunità che ci ospita e provando a operare mediando, ricordandoci anche di non tagliare le risorse che servono a realizzare collaborazioni e valorizzare gli editori dei settori specifici, che sono dinamici ma spesso piccoli e il più delle volte hanno bisogno di un propulsore. Potevamo tagliarlo questo propulsore ma abbiamo pensato di alzare un pelino il costo della un’altra benzina, quella del pubblico. Pensando che da questo lato della coperta fosse sostenibile, e magari dando a questo utente finale alternative e possibilità per non rimetterci.

L’importante, credo, è che Lucca C&G sia, anche quest’anno, all’altezza di se stessa. Se sapremo fare il nostro dovere questi euro in più saranno stati spesi bene”.

In merito alla questione dell’abbonamento immutato, tanto per rispondere alle considerazioni di Emanuele Vietina, non possiamo non fare notare che il prezzo dell’abbonamento di 2 giorni era aumentato di quattro euro dal 2007 al 2008 (per restare fisso a 21 euro fino al 2010), mentre il prezzo del biglietto giornaliero è passato da 10 a 12 euro dal 2007 al 2008 e da 12 a 14 euro dal 2009 al 2010. Tra il 2007 e il 2010 quindi sia l’abbonamento di due giorni che il biglietto giornaliero sono aumentati, con una apparente perfetta sincronicità, di quattro euro.